Spalletti stregato dal Viola Park: «Non credo ai miei occhi, un passo nel futuro»
Presente all’inaugurazione del nuovo centro sportivo viola inoltre il presidente della federazione, Gabriele Gravina: «Il mondo del calcio acquista sotto il profilo delle infrastrutture un messaggio di grandissima dignità»
FIRENZE. C'è stata anche una presenza Azzurra nel giorno dell'inaugurazione del “Viola Park”, il nuovo centro sportivo della Fiorentina celebrato mercoledì 11 ottobre a Bagno a Ripoli. Con il presidente federale Gabriele Gravina, infatti, arriva a rendere omaggio al nuovo impianto sportivo una delegazione della Nazionale a forti tinte viola: il ct Luciano Spalletti, che da ragazzo ha fatto parte delle giovanili, Cristiano Biraghi e Giacomo Bonaventura, i due calciatori viola in ritiro in questi giorni a Coverciano, e Marco Savorani, preparatore dei portieri che si divide proprio tra Nazionale e Fiorentina.
«La realizzazione del nuovo centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli - ha sottolineato Gravina - è un messaggio importante, che mette insieme alcuni elementi che negli ultimi anni avevamo smarrito. Mi riferisco a una capacità progettuale, a una visione che si trasforma in volontà di realizzare qualcosa. Oggi il mondo del calcio acquista sotto il profilo delle infrastrutture un messaggio di grandissima dignità, per stimolare e creare i presupposti perché tutti possano puntare a realizzare qualcosa di simile».
«Avevo sentito parlare del Viola Park - commenta Spalletti - come una struttura bellissima, ma quando oggi l'ho visto di persona non credevo ai miei occhi: è un passo nel futuro non solo della Fiorentina ma di tutto il calcio italiano, un esempio da prendere a modello».
«Il nuovo centro sportivo rende più forte l'identità della squadra, dei tifosi e della città. E infatti non penso che i successi attuali della Viola siano da considerare un caso: aldilà della bravura dell'allenatore e dei meriti dei calciatori, vanno considerati l'energia, l'entusiasmo, il contagio positivo che una casa come il Viola Park ha potuto dare. D'altronde – dice ancora Spalletti - in questo momento, i club in grado di costruire stadi moderni e centri sportivi di questo livello dimostrano con i fatti di amare il calcio italiano e di volere un futuro migliore per il movimento».