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Clochard morti in piazza a Firenze: due inchieste e l’ombra della droga

I fiori lasciati dai passanti in piazza Tasso
I fiori lasciati dai passanti in piazza Tasso

Il sospetto dell’azione di uno spacciatore: scattano gli esami tossicologici

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FIRENZE. La procura di Firenze ha aperto due fascicoli per la morte dei due clochard i cui cadaveri sono stati rinvenuti a distanza di poche ore sulle panchine dei giardini di piazza Tasso. La salma di Marco, 63 anni, è stata trovata il 9 aprile intorno alle undici di sera, quella di Ciro, 57, all'alba del 10 aprile. La pm Lucia D'Alessandro ha ipotizzato il reato di morte come conseguenza di altro reato, legato allo spaccio di stupefacenti, per il decesso di un homeless di 57 anni scoperto il 10 aprile e ha disposto l'autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni, e gli esami tossicologici. Anche il pm Andrea Cusani ha aperto un fascicolo con identico titolo di reato per l'altro trovato deceduto all'aperto il 9 aprile, 63 anni, ma ha disposto al momento solo un esame esterno della salma riservandosi in seguito eventualmente di procedere con accertamenti più approfonditi.

Il sospetto è che Ciro e Marco siano stati vittime della stessa sostanza, una droga ceduta loro da uno spacciatore della zona. Per questo da ieri gli inquirenti indagano anche cercando fra le telecamere di videosorveglianza della zona, per cercare di ricostruire se nei loro movimenti nel quartiere abbiano incontrato qualcuno e in particolare la stessa persona. Saranno gli esami tossicologici e l’autopsia a stabilire con esattezza cosa li abbia uccisi, ma al momento sembra improbabile che si sia trattato di cause naturali.

Le inchieste potrebbero servire a capire anche se ci sono state altri senza fissa dimora trovati morti in queste ultime settimane che potrebbero essersi imbattuti nella stessa causa di morte. L’ombra di uno spacciatore si llunga però sul decesso di due uomini che erano conosciuti dalla comunità di piazza Tasso e dalle unità di strada schierate dal Comune proprio sulla lotta alla marginalità. Entrambi erano seguiti, ma soltanto uno di loro aveva accettato l’alloggio all’albergo popolare. Giovedì i due lutti hanno colpito molto gli abitanti e le associazioni che si occupano di senza dimora come la rivista Fuori Binario, spingendo molte persone alla veglia organizzata in serata.

Proprio Fuori Binario, che si occupa e fa scrivere senza dimora, aveva espresso «sgomento per la morte in piazza Tasso delle due persone che vivevano in strada. E siamo molto preoccupati per gli eventuali esiti delle autopsie. L’auspicio è che si tratti di "morte naturale", se è naturale morire di povertà e stenti in una società ricca ma carica di diseguaglianze come la nostra», avevano detto. Lo scorso anno in Italia, aveva spiegato il giornale ricordando una sua inchiesta, sono stati 434 i senza dimora deceduti, di cui 32 in Toscana, e sono già 120 nel 2025. L’età media è molto bassa, pari a 44,9 anni: l’aspettativa di vita è di fatto dimezzata rispetto a chi non vive questa condizione. Si muore, quindi, per malattia e condizioni sanitarie inadeguate (39%); mentre le morti traumatiche per aggressioni, incidenti e suicidi raggiungono il 47% del totale. «Servirebbero più posti letto, più case popolari, più equità fiscale, più lavoro buono e fuori dalle logiche di sfruttamento, più sanità di facile accesso, un reddito di cittadinanza all’altezza: più ’sicurezza sociale».

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