Affitti brevi. No alla stretta. «La proprietà privata è sacra»
Santanchè chiude il G7: su questo tema polemiche strumentali
FIRENZE. Il G7 si è concluso e Firenze tornerà alla quotidianità. Ma dopo la tre giorni a tema turismo la città potrebbe entrare in una nuova era in materia di affitti brevi, anche se le discussioni sul tema non sono finite. Infatti, la ministra del turismo Daniela Santanchè ha definito «strumentale» la polemica che ruota attorno agli affitti brevi: «Con questo argomento è più semplice fare dei titoli sui giornali, lo capisco. Ma segnalo che siamo il primo governo a intervenire. Abbiamo trasformato il codice identificativo regionale, il Cir, in nazionale, il Cin. E, come ministero, ne abbiamo dati circa 600 mila e – continua – abbiamo voluto tenere in piedi due pilastri: da una parte la proprietà privata, che è sacra; dall'altra, la concorrenza sleale così da far emergere il sommerso».
No a troppi freni
La ministra ha così, una volta ancora, ribadito la sua posizione sull'argomento, definendo il percorso intrapreso con il G7 come «un primo pezzo di strada» per imporre una serie di regole necessarie per la trasparenza e la sicurezza. «Non abbiamo fatto già tutto, ma volte bisogna essere un po' meno ideologici e cercare di fare le cose che servono. Lo sperimentiamo, vedremo come andrà e se ci sarà bisogno di correttivi li metteremo». Continua poi il dibattito sulle «orrende» keybox, anche se a premere è il fattore sicurezza, motivo per cui la ministra ha ricordato il suo impegno con Piantedosi: «Si prendono le chiavi e si entra nell'appartamento senza un'identificazione che peraltro è obbligatoria per legge. C'è anche la legge antiterrorismo, del 1982, quindi ne parlerò con il ministro dell'Interno Piantedosi, per vedere se la questione si può risolvere».
Turismo di massa
Affitti brevi e keybox a parte, uno dei temi più complessi da trattare è il turismo di massa, su cui la ministra Santanchè è tornata a parlare in occasione della conferenza di chiusura che si è tenuta presso la Galleria degli Uffizi. Il termine “overtourism”, a suo giudizio, non è l'ideale per fotografare la vera realtà del Paese: «Quando parliamo di overtourism, c'è il rischio di cadere in un'analisi molto superficiale. È vero, abbiamo tanti turisti, ma spesso concentrati in alcune città. Certamente a Firenze, Roma, Venezia o Milano. Però non è questo il problema del turismo nella nostra nazione». Per cercare di controllare, senza bloccare, il turismo, si è introdotta la necessità di puntare sulla «destagionalizzazione», come ha spiegato la ministra, per avere turismo 12 mesi l'anno in modo da organizzare al meglio i flussi.
Il summit
In definitiva, questi giorni fatti di riunioni e confronti sono serviti a dimostrare che il G7 del turismo è pronto a diventare una pietra miliare, in virtù della collaborazione dell'Italia con gli altri Paesi: «Abbiamo messo a terra davvero argomenti importanti e tutti hanno dato contributi di cui faremo tesoro per il nostro lavoro per mettere in piedi nuove azioni per potere non subire il turismo come è stato fatto finora ma per gestirlo. Stiamo lavorando con tutte le nazioni del G7 per portare un modello di sviluppo del turismo che tenga insieme tre pilastri fondamentali: le nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale che è un'opportunità che deve mettere al centro l'uomo; il capitale umano, perché il turismo è fatto da persone, quindi va puntato sempre più su formazione e professionalizzazione; la sostenibilità, che deve essere non soltanto ambientale ma anche sociale ed economica», dice Santanchè.
“Vendersi meglio”
E dato che i valori salgono, superando di gran lunga quelli pre-pandemia, per la ministra è importante «essere più bravi»: «Bisogna essere più capaci a saper fare migliori offerte turistiche e 'vendere meglio' la nostra bellissima nazione. Il settore, tra diretto e indiretto, vale circa il 12% del Pil. E i dati sono in crescita: grazie ai nostri imprenditori e lavoratori. Adesso non si può più tornare indietro. Anzi, dobbiamo guardare avanti al futuro, e lo testimonia anche il primo documento adottato dai governi G7 su turismo e intelligenza artificiale. Se il turismo è stato messo per la prima volta al centro delle economie G7, è merito dell'Italia. È una vittoria tutta italiana. Il G7 di Firenze ha tracciato il percorso verso un turismo più inclusivo, performante e orientato al futuro, e messo in rete conoscenze, risorse e competenze».