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Keybox vietate a Firenze: andranno rimosse dai palazzi. Il decalogo del Comune contro il boom degli affitti brevi

di Giulia Poggiali
Keybox vietate a Firenze: andranno rimosse dai palazzi. Il decalogo del Comune contro il boom degli affitti brevi

Funaro annuncia una delibera retroattiva: stop a scatoline e pulsantiere dei B&B. Si cercherà un accordo con le piattaforme per la ricerca online di alloggi per controllare gli arrivi dei turisti

13 novembre 2024
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FIRENZE. Non si ferma la battaglia della sindaca Sara Funaro per un  turismo sano e sostenibile. A poche ore dal G7, l’amministrazione ha reso pubblici i 10 punti che potranno rendere Firenze una città vivibile per i residenti e per i turisti che desiderano scoprire il suo lato più tradizionale. Un percorso non certo facile, ma necessario per ridurre l’overtourism che, soprattutto dopo la pandemia, ha cambiato i tratti della città. I primi nemici da abbattere sono pulsantiere, tastierini e le keybox, ovvero i contenitori dove vengono nascoste le chiavi degli alloggi. Un elemento antiestetico, a tratti disturbante, lontano dalla storicità dei palazzi di Firenze. Per questo Funaro ha annunciato che d’ora in poi keybox e pulsantiere saranno solo un brutto ricordo, che presto smetteranno di prendere d’assalto le porte e i muri degli edifici grazie a un provvedimento retroattivo che dpvrebbe entrare in vigore a inizio anno nuovo. Dunque saranno vietate nell’area Unesco e chi le ha installate dovrà rimuoverle.

«Per mantenere il decoro e la vivibilità della nostra città, interverremo tramite regolamento Unesco, ponendo il divieto di esposizione esterna delle keybox. Ne troviamo numerose attaccate ai portoni storici. Poi stiamo approfondendo anche il profilo sicurezza, per il controllo delle persone che vengono ospitate all’interno degli appartamenti». Le keybox e le pulsantiere sono diventate il simbolo del turismo moderno, dove tutto avviene a distanza senza alcun contatto.

Insomma, il self check-in ha le ore contate e gli host saranno "costretti" a dover interfacciarsi con i propri ospiti. Oltre alle keybox, simbolo del turismo di massa, la sindaca Funaro e l’assessore al turismo Jacopo Vicini hanno spiegato che nel 2025 potrebbero esserci altri importanti provvedimenti che potranno riportare Firenze al turismo di una volta. Tra questi l’applicazione dei cosiddetti Cin, ovvero il Codice Identificativo Nazionale con cui ciascuna struttura ricettiva turistica viene identificata. Sarà compito dell’amministrazione poi comprendere come i Cin dovranno essere esposti, nel rispetto, anche in questo caso, del decoro. Un altro provvedimento degno di nota è la collaborazione con le principali piattaforme OTA (Online Travel Agencies come Airbnb e Booking) per il reperimento di dati utili ad analisi sugli affitti brevi.

Un lavoro sinergico che permetterà di controllare la qualità e le modalità dei servizi erogati, nonché di diffondere campagne sul rispetto della città. Un lavoro, quello della verifica, che potrebbe avvalersi anche dell’aiuto dell’intelligenza artificiale, in grado di controllare in tempi brevi le attività sospette. Tra i punti redatti c’è infatti l’implementazione dei controlli sui servizi turistici, anche mediante strumenti informatici, seguendo l’esempio di GetYouGuide che rimosse i tour alcolici dal sito. L’amministrazione ha dichiarato che l’applicazione di ciascun punto richiede del tempo, ma è presumibile che tutto prenda forma a partire dai primi mesi del 2025: «Con queste misure tuteliamo Firenze, abbiamo l’obiettivo primario di fare in modo che la nostra città possa mantenere le proprie radici, la propria natura e la propria identità. La bellezza di Firenze è fatta di tante cose, di arte e cultura, di artigianato, di esercizi di vicinato, delle comunità che la compongono, noi non possiamo permetterci che tutto questo venga snaturato», commenta la sindaca. Firenze solo nel 2023 ha avuto quasi 9 milioni di presenze turistiche, oltre a circa 1 milione e mezzo di escursionisti non pernottanti.

I 10 punti sono la risposta alle richieste dei residenti che non voglio lasciare la propria casa, anche se la vita a stretto contatto con i turisti diventa ogni giorno più estenuante e soprattutto più cara. E proprio per evitare che il turismo venga percepito come un disturbo e non più come una risorsa, l’amministrazione passa all’azione, introducendo una dashboard turistica dove far confluire tutti i dati sul turismo in città: «Il centro non è più in grado di sopportare, senza indebolire il suo valore patrimoniale e vedere pregiudicata la propria vivibilità complessiva. Il dato che ricordiamo sempre è che il 95 percento delle presenze turistiche a Firenze si concentra in 5 chilometri quadrati - dice l’assessore allo Sviluppo economico e al Turismo Jacopo Vicini -. Teniamo conto sia le presenze ufficiali degli alberghi, quelle delle locazioni turistiche, quelle dei bus con visitatori pernottanti e non, poi ci sono anche tanti flussi che arrivano in giornata e di cui noi ad oggi non riusciamo a tenere conto».

Ma sulle Keybox interviene il comitato Salviamo Firenze invitando la sindaca a varare un’ordinanza simile a quella varata dal sindaco di Camogli: «Apprezzo il tempismo della giunta rispetto all’azione di Salviamo Firenze - dice il portavoce Massimo Torelli - ma la proposta presentata coglie solo parzialmente il punto. 1) È necessario intervenire immediatamente, su tutto il territorio comunale, e non solo per decoro. 2) A Firenze serve la rimozione immediata di tutte le keybox entro 15 giorni, altrimenti rimozione forzata».

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