Il Tirreno

Firenze

Interviene la Finanza

Il collezionista di Rolex vintage e la borsa piena di soldi falsi: la truffa evitata all’ultimo secondo

di Matteo Leoni
Il denaro sequestrato dalle fiamme gialle (foto Guardia di Finanza)
Il denaro sequestrato dalle fiamme gialle (foto Guardia di Finanza)

Due truffatori a Firenze si sono presentati in un bar accreditandosi come intermediatori di un uomo d’affari svizzero. Volevano pagare con 230.500 euro in banconote contraffatte

21 settembre 2024
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FIRENZE. Stavano per comprare una collezione di Rolex, valore oltre 230.000 euro, usando denaro falso, ma sono stati bloccati dalla guardia di finanza. A finire in manette due giovani di 20 anni, entrambi di origine sinti, residenti a Moncalieri in provincia di Torino. L’episodio è avvenuto in un bar nella zona di piazza Dalmazia a Rifredi.

Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, la vittima, un collezionista fiorentino appassionato di orologi d’epoca, aveva messo un annuncio di vendita sui social. Su Facebook ha ricevuto la risposta di un presunto uomo d’affari svizzero, che per fornirgli una garanzia gli ha anche inviato una copia di un documento d’identità. Per gli investigatori, tuttavia, dietro al presunto acquirente ci sarebbero stati i due truffatori, che dopo aver contattato il venditore fiorentino gli avrebbero inviato il documento di un cittadino svizzero che sarebbe totalmente estraneo ai fatti. Una volta presi i primi contatti, è stato fissato l’appuntamento per la compravendita, in un bar vicino a piazza Dalmazia. All’incontro, mercoledì scorso, si sono presentati i due ventenni, spacciandosi per mediatori incaricati dal ricco affarista elvetico.

I due però non avevano considerato una cosa: a due passi dal bar scelto per consumare la truffa c’è infatti una caserma della guardia di finanza, quella di via Cocchi che ospita il nucleo di polizia economico finanziaria. E così la scena non è sfuggita ad alcuni finanzieri, che dopo aver adocchiato uno zaino pieno di soldi hanno voluto vederci chiaro.

I truffatori stavano visionando due dei quattordici Rolex che stavano per acquistare dal collezionista. Tutti esemplari molto rari, risalenti agli anni ’70 del secolo scorso. Dopo aver esaminato i due orologi i giovani hanno mostrato alla vittima uno zaino pieno di mazzette di banconote da 100 euro. È a questo punto che le fiamme gialle hanno interrotto la trattativa e sono intervenute per un controllo.

Nello zaino sono state trovate 23 mazzette di denaro contante, tutte in banconote da 100 euro, per un ammontare complessivo pari a 230.500 euro. La maggior parte dei soldi però è risultata falsa. Dall’esame del denaro infatti è emerso che i due giovani, per ingannare il venditore, avevano messo all’inizio e alla fine di ogni mazzetta delle banconote autentiche (per un valore pari a 10.300 euro) mentre tutte quelle poste nel mezzo erano palesemente false. Sempre nello zaino c’era una macchina conta soldi, che sarebbe servita a garantire al venditore la correttezza della somma.

Stando a quanto accertato dalla finanza, il venditore aveva precisato già in precedenza di non voler essere pagato in contanti. I soldi li avrebbe presi come garanzia, dopo la consegna degli orologi, fino all’effettuazione del bonifico da parte del presunto imprenditore svizzero. Se la finanza non avesse scoperto il raggiro si sarebbe trovato senza orologi e con un borsone pieno di denaro fasullo.

I due ventenni, già noti per reati dello stesso tipo, sono stati arrestati per truffa. Processati in flagranza, sono stati sottoposti all’obbligo di dimora a Moncalieri. Per loro la procura aveva chiesto il carcere.

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