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Muore a 25 anni nell'auto contro un albero: Patricio, l'amore per la Fiorentina e le ipotesi della tragedia

di Daniele Montanari
L'auto distrutta e il 25enne vittima dello schianto
L'auto distrutta e il 25enne vittima dello schianto

L’incidente nel Modenese, dove si era trasferito per motivi legati allo studio

01 luglio 2024
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CAMPI BISENZIO. Uno schianto tremendo. E una giovane vita spezzata. L'incidente è avvenuto in provincia di Modena e la vittima è un ragazzo di Campi Bisenzio di soli 25 anni.

Lo schianto mortale

È successo nella notte tra domenica 30 giugno e lunedì 1 luglio sulla Panaria Est (la Sp 2), a Camposanto, all’altezza del civico 334 subito dopo la frazione di Cadecoppi. Era l’1.30 circa. Patricio Nicolas Barbieri, un ragazzo di origini argentine ma residente a Modena, stava procedendo con la sua utilitaria Citroen C3 verso Finale. All’improvviso, ha perso il controllo della macchina lungo un rettilineo ed è finito fuori strada contro un platano, probabilmente ad alta velocità. Un urto terrificante: tutta la parte anteriore della macchina è andata completamente distrutta. Il motore si è staccato finendo a una quindicina di metri di distanza nel fosso. L’abitacolo accartocciato in maniera impressionante.

La chiamata ai soccorsi

L’allarme è scattato poco dopo da parte di un automobilista di passaggio: sul posto sono arrivati subito i carabinieri e i vigili del fuoco, entrambi da San Felice e l’ambulanza 118. L’abitacolo era così deformato che i soccorritori non riuscivano ad aprire la portiera. Si è reso necessario un complesso intervento da parte dei vigili del fuoco per estrarre il giovane dalle lamiere. Sul posto era arrivato anche in assetto notturno l’elicottero 118 da Bologna, pronto per un immediato trasporto in ospedale. Ma non c’è stato niente da fare: già il giovane non dava segni di vita all’interno dell’abitacolo, quando è stato estratto si è avuta la conferma della morte avvenuta praticamente sul colpo, per i gravissimi traumi subiti dal 25enne nell’impatto. Elicottero e ambulanza sono quindi rientrati dopo la constatazione del decesso: la salma è stata recuperata dalle Onoranze Paltrinieri e condotta in Medicina legale a Modena per tutti gli accertamenti necessari.

Gli accertamenti

È possibile che venga eseguita l’autopsia per chiarire ogni dubbio sulla dinamica del sinistro. Non ci sono stati infatti altri veicoli coinvolti. I carabinieri vogliono dunque capire se c’è stato un malore all’origine della perdita di controllo, avvenuta sul rettilineo, o una distrazione o un colpo di sonno. Il 25enne praticamente non ha avuto il tempo di rendersi conto di nulla. Patricio Nicolas Barbieri era arrivato in Italia all’età di un anno. A settembre aveva lasciato la famiglia (padre, madre e fratello) che vive a Campi Bisenzio (Firenze) per studiare a Modena.

I ricordi

«Era un gran bravo ragazzo – racconta ancora incredulo per l’accaduto Christian Padula, 19enne originario di Matera che fino a inizio giugno ha condiviso con Patricio (e altri due ragazzi) l’appartamento in affitto a Modena –. Ci teneva molto allo studio. Aveva studiato per un po’ Fisica all’Università di Firenze ma poi il corso non lo appassionava più, e ha deciso di cambiare, scegliendo Chimica. Di cambiare facoltà ma anche città, venendo a stare a Modena. Era inizio settembre: cercava una camera in un appartamento e ci siamo trovati. Non abbiamo avuto nessun tipo di problema con lui: abbiamo condiviso l’appartamento in sintonia, ci trovavamo bene». Anche da Modena, Patricio ha sempre coltivato la sua grande passione calcistica: «Era un super tifoso della Fiorentina – racconta Christian – e ha continuato ad esserlo anche lontano da casa seguendo sempre le imprese dei viola. Non riusciva più ovviamente ad andare allo stadio come prima, ma il tifo era sempre quello, andava matto per il calcio. E ovviamente per l’Argentina di Messi. Ogni tanto comunque tornava a Firenze, a trovare la famiglia (padre, madre e fratello, ndr) e vedere i suoi vecchi amici. Un bravo ragazzo, che non dimenticava le sue origini: non meritava di fare una fine del genere». Da inizio giugno Patricio aveva una ragione in più per stare a Modena: aveva trovato lavoro in una ditta di pompe idrauliche, e vi si stava dedicando con grande energia. «Cercava di portare avanti entrambe le cose: il lavoro e lo studio».

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