Controlli nei cantieri, siamo fermi a 30 anni fa. Un’ispettrice: «Verbali ancora su carta carbone»
Gli oltre 1200 controlli del 2023 hanno fatto emergere il 73% di anomalie. Scoperti quasi 1500 operai irregolari: 38 quelli senza permesso di soggiorno. Ma quello dell’ispettore è un lavoro reso sempre meno appetibile dal rapporto impari tra stipendio e responsabilità
FIRENZE. La tragedia di via Mariti ha riacceso i riflettori sull’importanza dell’attività degli ispettori nei cantieri e più in generale nei luoghi di lavoro. Se da una parte la ministra Calderone, in visita domenica sul luogo dell’incidente dove hanno perso la vita cinque operai (il quinto cadavere non è stato ancora recuperato), ha messo in evidenza le nuove assunzioni fatte nell’ultimo anno per intensificare i controlli, dall’altra parte resta la fotografia di un sistema che si regge ancora su ispettori “amanuensi”, sull’uso della carta carbone e una gestione sostanzialmente ferma a 30 anni fa, un lavoro reso sempre meno appetibile dal rapporto impari tra stipendio e responsabilità.
A raccontare come si svolge l’attività di chi quotidianamente si occupa di fare le verifiche nei luoghi di lavoro è Micaela Cappellini, ispettrice e coordinatrice della regione Toscana per Fp Cgil all’interno dell’ispettorato del lavoro: «Facciamo ancora i controlli con verbali di accesso su carta calcante, il sistema informatico anche se è stato cambiato due volte fa flop di continuo e parte del lavoro viene fatta su “word”. Praticamente, lavoriamo ancora come 30 anni fa. Inoltre non siamo gli unici a intervenire su questo fronte ma tutt’ora lavoriamo su banche dati diverse». Un sistema quindi che, nonostante l’attività degli ispettori, rende più complessa la raccolta e la messa in rete dei dati. Nuove assunzioni e aumento delle forze in campo per essere veramente efficaci quindi avrebbero bisogno di supporti al passo con i tempi. «Nel 2022 è stato bandito un concorso nazionale per 1200 ispettori tecnici - prosegue Cappellini -. Prima erano 215 in tutta Italia, alla fine sono entrati in 662. Ma in generale lo stipendio di un ispettore, che si aggira su una media di 1700 euro, spesso è considerato inadeguato se rapportato alle responsabilità e al fatto che molti si devono spostare e quindi farci rientrare anche le spese. Da noi sono arrivati 16 nuovi ispettori tecnici a settembre del 2023, ma dovremmo essere almeno il doppio rispetto a quelli che siamo. Il punto però è che si possono anche fare nuovi assunzioni, ma non si tratta solo di una questione di numeri, se non si organizza diversamente l’attività continueremo ad andare avanti con mezzi da amanuensi».
Ispettori tecnici e ispettori ordinari intervengono su vari fronti: i primi sono quelli che si occupano di andare a valutare la sicurezza dei luoghi, i secondi si occupano tra l’altro di regolarità dei rapporti di lavoro e legittimità degli appalti. «A volte però si ha la sensazione di svuotare il mare con un cucchiaino - aggiunge la coordinatrice della regione Toscana per Fp Cgil -. Serve la volontà politica di fare un piano organizzativo serio».
Il personale ispettivo in forza all’ispettorato area metropolitana di Firenze ammonta a 55 unità ispettive, di cui sette militari del nucleo carabinieri ispettorato lavoro (Nil). Nell’ultimo anno c’è stato un importante aumento degli accessi ispettivi in azienda rispetto al precedente: nel 2023 sono stati 1.231, di cui 196 in materia salute e sicurezza, a fronte dei 962 del 2022, anno in cui quelle dedicate a salute e sicurezza sono state 224.
La percentuale di irregolarità del 2023 era del 73,28%, nel 2022 invece del 71,36%. Tra i principali fenomeni accertati nel 2023: 1.486 lavoratori irregolari, 368 lavoratori in nero, di cui 38 extracomunitari senza permesso di soggiorno, 57 casi di caporalato e 88 riguardanti l’orario di lavoro. Per quanto riguarda invece le violazioni su salute e sicurezza contestate nel 2023 sono state 572, a fronte delle 236 del 2022.