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Mattarella a Firenze: «L’umanità non perda tempo a distruggersi, davanti a noi sfide comuni» – Video

Mattarella a Firenze: «L’umanità non perda tempo a distruggersi, davanti a noi sfide comuni» – Video

Il Capo dello Stato ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo fiorentino che compie 100 anni poi la visita al museo della Specola e l’intitolazione del parco di San Donato al magistrato, a lungo impegnato nella lotta alla mafia, Pier Luigi Vigna

08 febbraio 2024
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FIRENZE. Standing ovation al teatro del Maggio musicale fiorentino per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto con un lunghissimo applauso. Il Capo dello Stato partecipa alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo fiorentino che compie cento anni. Ad accoglierlo l’inno nazionale e subito dopo quello dell`Europa a cura del coro nell’ateneo fiorentino. 

L’evento segna l’avvio delle manifestazioni per i cento anni dell`ateneo che si snoderanno per tutto il 2024. Il Capo dello Stato, arrivato in treno nel capoluogo toscano, è stato accolto al suo arrivo dal sindaco Dario Nardella e dal presidente della Regione Eugenio Giani, insieme al prefetto Francesca Ferrandino. A ricevere Mattarella all’interno del teatro la ministra Anna Maria Bernini e la rettrice Alessandra Petrucci. Dopo il saluto della Bernini, la rettrice Alessandra Petrucci esporrà la sua relazione annuale, mentre la prolusione sarà affidata alla direttrice dei Programmi di osservazione della Terra dell`Agenzia Spaziale Europea Simonetta Cheli.

La giornata fiorentina di Mattarella è proseguita con la visita al museo della Specola, che riapre dopo cinque anni di ristrutturazione, e poi, nel quartiere di Novoli, il presidente ha intitolato il parco di San Donato al magistrato, a lungo impegnato nella lotta alla mafia, Pier Luigi Vigna. Infine il Capo dello Stato ha presenziato all’inaugurazione della Fondazione Bargellini - il sindaco che affrontò l'emergenza dell'alluvione di Firenze del 1966 - al Cenacolo di Santa Croce.

Il ricordo dei docenti illustri

«La magnifica rettrice ci ha illustrato l'importanza di questa ricorrenza, dei cento anni. Si tratta dell'ultimo tratto, di quello più recente, della storia accademica di Firenze che nasce oltre 800 anni addietro con lo Studium che si è sviluppata nei secoli in forme differenti. La rettrice ci ha dato conto dello stato di attività e della vita dell'ateneo e dello stato di eccellenza. La rettrice ha ricordati alcuni docenti illustri. Ricordare Pietro Calamandrei e Giorgio La Pira, mi ha fatto pensare al grande rigore costituzionale di Calamandrei e alla visione non illusoria ma profetica di La Pira», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'inaugurazione dell'Anno Accademico in occasione del centenario dell'Università degli Studi di Firenze.

«L’umanità perde tempo a distruggersi»

«Viene dissipata abitualmente gran parte del tempo, dell'energia e delle risorse nel competere e contrastarsi quando non nel combattersi e nel cercare di distruggersi quando vi sono per l'umanità di fronte sfide e traguardi necessariamente comuni», ha poi detto il presidente della Repubblica.

«Lo spazio non sia luogo competizione militare ma ricerca e conoscenza»

«Nello spazio si svolge un'attività culturale, di ricerca scientifica, che consente all'umanità di avere strumenti sempre maggiori di conoscenza. Se c'è un messaggio importante in questo momento è quello di far sì che lo spazio rimanga un ambito collaborativo di conoscenza scientifica, di fronte a tentativi di farne uno spazio di interventi e speculazioni commerciali se non addirittura di competizione militare», ha anche aggiunto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tre parole chiave

«Le parole che la rettrice ha consegnato agli studenti: l'inclusione, l'incremento e l'impegno inteso come adempimento del dovere: anche quest'anno le parole sono un felice richiamo alla sostanza della vita accademica», ha detto il Capo dello Stato.

Il fuori programma

Questo pomeriggio, prima di lasciare Firenze, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato la Basilica di Santa Croce pochi istanti dopo aver presenziato all'intitolazione di una fondazione alla memoria dell'ex sindaco di Firenze, Piero Bargellini. «Mi ha detto che voleva visitare Santa Croce non come presidente della Repubblica ma come amante dell'arte e di Firenze», ha raccontato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che, insieme al sindaco Dario Nardella, ha accompagnato Mattarella nella sua visita. «Lo abbiamo portato a Santa Croce ed è rimasto coinvolto nel tempio delle itale glorie, nel visitare il luogo dove sono sepolti tutti i grandi fiorentini come Michelangelo Buonarroti, come Macchiavelli, Guicciardini, il toscano Galileo Galilei, ma anche Foscolo, Leon Battista Alberti e Gioacchino Rossini-ha aggiunto Giani-. Mi ha fatto piacere perché quando gli ho fatto vedere la statua di Pio Fedi che riprendeva la statua della Libertà ne è rimasto molto coinvolto».

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