Scandicci, Erica muore a 26 anni per un malore: il padre era deceduto un mese fa
Erica Galli è deceduta nel policlinico di Careggi dove era stata ricoverata una settimana prima del decesso. Laureata in ingegneria, aveva lavorato anche da Gucci
SCANDICCI. Non ha mai smesso di lottare. Il suo cuore si è però fermato ieri mattina. Improvvisamente. In quel letto di ospedale dove da giorni cercava di resistere tentando di non oltrepassare quella sottile linea tra la vita e la morte che il destino beffardo le ha posto davanti.
Se n’è andata lasciando in eredità il suo sorriso, il suo desiderio della scoperta, la sua fame di conoscenza. Se n’è andata lasciando i suoi sogni di ragazza, le sue passioni e quei mattoncini che giorno dopo continuava a mettere uno sopra l’altro per costruire un futuro interrotto da un atroce destino.
Erica Galli, se n’è andata a soli 26 anni. Residente a Scandicci, si è arresa in un letto del policlinico di Careggi dove era stata trasferita poco più di una settimana fa dal pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio-Torregalli dopo un improvviso malore, poi degenerato.
Prima la corsa al pronto soccorso, poi la speranza di una lenta ripresa eclissata da un brusco peggioramento del quadro clinico. Infine, il trasferimento a Careggi, dove sono risultati vani gli sforzi dei medici del policlinico fiorentino di interrompere quel vortice di sofferenze che ha investito la 26enne, poco più di un mese fa travolta dal dolore per la perdita improvvisa del padre. Amava viaggiare Erica e scoprire nuovi posti per sentirsi libera, ma mai spensierata. Perché la sua era una vita fatta di sorrisi, ma soprattutto di sogni. Che, giorno dopo giorno, provava a materializzare. O almeno, a costruire.
Laureata in Ingegneria gestionale all’Università di Firenze, aveva conseguito il master pochi mesi fa alla scuola di Ingegneria dell’Ateneo del capoluogo toscano, iniziando anche un’esperienza lavorativa da Gucci.
Amante dello sport, del trekking e dei viaggi, i suoi post sui social network raccontano del fascino delle nuove scoperte, del desiderio di apprendere da ogni luogo visitato, da ogni persona conosciuta, da ogni nuova realtà incontrata o semplicemente sfiorata.
Dal mare ai ghiacciai, dalle città alle montagne, ogni foto postata è il respiro di libertà di una ragazza che pezzo dopo pezzo cercava di mettere insieme il puzzle della vita. Sempre con il sorriso.
Lo stesso che è diventato il motore di una vita spezzata troppo presto. Improvvisamente, nonostante tutti i tentativi di strapparla ad una morte che lasciato tutti i suoi conoscenti nell’incredulità.
Quel sorriso che si è fatto beffa anche delle sofferenze – a partire dalla perdita del padre – che la vita le ha presentato.
Quel sorriso che si è spento per sempre lasciando sbigottiti i familiari e gli amici. Ma anche un’intera comunità, quella di Scandicci, che si è chiusa nel dolore.