Nudo sul monumento in centro a Firenze: Vaclav Pisvejc torna libero dopo 24 ore
Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la misura dell’obbligo di firma. Non gli è stato riconosciuto il reato di atti osceni in luogo pubblico
FIRENZE. È tornato libero, dopo un arresto durato meno di ventiquattro ore, Vaclav Pisvejc, il cittadino ceco che nella mattina di domenica 24 settembre, durante la manifestazione “Corri la vita”, si è arrampicato sulla stata di Ercole e Caco in piazza della Signoria, completamente nudo e con la scritta "censurato" dipinta sul corpo. Lunedì 25 settembre si è tenuto il processo per direttissima. L’arresto è stato convalidato e l’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Clauser, è stato liberato e sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il magistrato titolare del fascicolo, il pm Sandro Cutrignelli, aveva chiesto per lui la misura del divieto di dimora nel Comune di Firenze o, in alternativa, proprio quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Pisvejc dovrà presentarsi a firmare una volta alla settimana, ogni giovedì, negli uffici della stazione dei carabinieri di Santa Maria Novella.
All’uomo è stato contestato il reato di deturpamento di beni culturali e paesaggistici, mentre non è stato riconosciuto dal giudice quello, inizialmente contestato, di atti osceni in luogo pubblico, derubricato in una sanzione amministrativa per atti contrari alla pubblica decenza. «La semplice esposizione del corpo nudo per protesta – si legge nella sentenza – non configura l’ipotesi delittuosa contestata».
Per arrampicarsi sulla statua di Ercole e Caco Vaclav Pisvejc ha usato una scala alta circa due metri, rivestita di tessuto e con apposto un adesivo con la scritta “il potere uccide”. Una volta raggiunto il piedistallo si è denudato. La sua azione, andata avanti fino a che non è stato tirato via da carabinieri e agenti della polizia municipale, ha deteriorato la statua.
Questi, nel dettaglio, i danni riportati dall’opera: intaccature sul marmo causate dal contatto con la scala utilizzata per l’accesso al basamento della statua; alterazioni cromatiche da sfregamento riconducibili alla scala; abrasione delle stuccature dovute alla salita e al camminamento, con perdita del modellato più fragile e fronti di distacco chiari.
L’uomo, che si definisce artista, ha alle spalle una lunghissima serie di precedenti di polizia. Per citare solo alcune delle sue azioni, nel marzo del 2022 ha dato fuoco al drappo nero che copriva la copia del David di Michelangelo in piazza della Signoria, fatto mettere dal sindaco Dario Nardella in solidarietà con l’Ucraina. Nel gennaio 2020 si arrampicò sull’albero di Natale in ferro dell’artista Mimmo Paladino installato in piazza Santa Maria Novella. Nel settembre del 2021 Pisvejc aveva sfregiato l’installazione "Albero del Paradiso" di Giuseppe Penone in piazza della Signoria. Nel 2018 colpì con un quadro l’artista Marina Abramovic a Palazzo Strozzi.
Domenica 24 settembre, quando è stato fermato, Pisvejc aveva con sé anche un foglio di carta formato “a4”, con scritte alcune frasi. Si tratterebbe di frasi attraverso le quali avrebbe manifestato il suo dissenso verso le autorità italiane, accusate di essere diventate una dittatura di stampo fascista.
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