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Droni, Gps, robot e open data. L’agricoltore diventa “scienziato”

Droni, Gps, robot e open data. L’agricoltore diventa “scienziato”

L’agroindustria chiede nuove professionalità che oggi quasi non esistono. La direttrice dell’Its Eat: «Due corsi a Firenze costruiti sulle esigenze delle aziende»

04 settembre 2023
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FIRENZE. Agroalimentare e agroindustria sono una miniera d’oro per i nuovi lavori ad alto contenuto tecnologico e specialistico. Ben oltre la narrazione recente dell’agricoltore 4.0, specialista nell’utilizzo di droni, sensori in campo e trattori guidati dal Gps.

Nuove professionalità che cambiano radicalmente il lavoro in due settori che stanno crescendo e che hanno bisogno di figure sempre più lontane dai classici agricoltori e sempre più vicini a tecnici iperspecializzati.

Proprio venerdì scorso all’Istituto agrario di Firenze, in via delle Cascine, l’Its-Eat ha organizzato un affollato open day per illustrare ai diplomati la vasta gamma di opportunità garantite dai due corsi che si tengono nella città del Giglio, presso l’istituto agrario: “Agri future 4.0: tecnico per l’innovazione delle produzioni agrarie e delle trasformazioni agroindustriali e “Food marketing & export management”: tecnico per l’innovazione delle strategie di marketing ed export dei prodotti agroalimentari made in Italy.

«Per i diplomati usciti dalla scuola superiore – spiega la direttrice della Fondazione-Eat, Paola Parmeggiani – questi percorsi biennali di alta formazione aprono molte strade nel mondo del lavoro».

«Le figure di specialista formate dai due percorsi formativi illustrati a Firenze, infatti, sono molto richieste sia dalle aziende che coltivano i prodotti agricoli, sia da quelle che li trasformano e lì mettono sul mercato», aggiunge la direttrice.

L’agroalimentare italiano ha superato di slancio i cinquanta miliardi di export ed ha davanti a sé ancora ampi margini di crescita.

«Motivo per cui – spiegano dall’Its – chi nel prossimo futuro chi sarà in grado di spendere competenze specifiche frutto dell’alta formazione, avrà la possibilità di ottenere grandi soddisfazioni economiche e ruoli lavorativi di livello medio-alto».

In particolare, chi seguirà Agri future 4.0 acquisirà dimestichezza nelle innovazioni tecnologiche al centro della trasformazione dei prodotti agricoli made in Italy e nei processi agroindustriali; con i sistemi di controllo su materiali, processi e prodotti per il miglioramento della qualità; saprà eseguire interpretare analisi su produzioni e prodotti agro-alimentari, oppure gestire i processi produttivi biotecnologici degli alimenti e problematiche connesse.

Il tecnico in “Food marketing&export management”, invece, saprà gestire la commercializzazione dei prodotti agricoli ed agro-alimentari, i rapporti commerciali e le attività connesse al lancio dei prodotti enogastronomici.

Implementando strategie di marketing e digital marketing e di comunicazione di impresa.

Supporta le aziende nell’individuazione di soluzioni innovative, esaltando le caratteristiche intrinseche del made in Italy, non tralasciando il brand e la reputazione.

I corsi durano ventiquattro mesi, sono accessibili ai diplomati della scuola secondaria da 18 a 35 anni, e alla loro conclusione viene rilasciato un diploma terziario superiore non universitario particolarmente spendibile nel mondo del lavoro.

A Firenze le due classi per il biennio di studi 2023-2025 sarà formata da 25 studenti, per cui è necessario superare una selezione.

I corsi inizieranno a ottobre e prevedono duemila ore complessive di lezione: 1.200 con lezioni teoriche in aula e 800 con laboratori e stage presso le principali aziende agroalimentari della Toscana.

Per iscriversi, le iscrizioni sono ancora aperte, invece alle selezioni e far parte delle classi, occorre inviare una richiesta in una delle modalità previste dal bando consultabili sul sito della Fondazione Eat.

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