Il Tirreno

Firenze

Bambina scomparsa Firenze
Le indagini

Kata, indagini anche in Perù. E spunta una nuova pista legata alla droga

di Paolo Nencioni
Miguel Angel e Kathrina, i genitori della piccola Kataleya
Miguel Angel e Kathrina, i genitori della piccola Kataleya

Firenze, la Procura vuole chiedere una rogatoria per verificare l’ipotesi del trasferimento della bambina nel paese di origine. Fin dall’inizio i genitori hanno suggerito l’idea di uno scambio di persona per spiegare la sparizione della figlia

31 agosto 2023
3 MINUTI DI LETTURA





FIRENZE. Si indagherà anche in Perù sulla scomparsa di Kataleya Alvarez, la bambina di 5 anni figlia di una coppia peruviana sparita lo scorso 10 giugno dall’ex hotel Astor di via Maragliano.

La Procura di Firenze ha intenzione di chiedere una rogatoria internazionale al ministero della Giustizia che poi dovrebbe girarla attraverso i canali diplomatici alle autorità peruviane. In caso di risposta positiva, uno o più magistrati italiani potrebbero volare a Lima oppure delegare i colleghi peruviani a svolgere indagini sul posto, fondamentalmente l’interrogatorio di persone informate sui fatti.

Al momento pare un mero scrupolo, dopo quasi tre mesi di indagini che finora non hanno portato al risultato sperato, ma gli inquirenti potrebbero avere in mano elementi più pesanti che finora non sono stati resi pubblici e che portano in quella direzione. Nei giorni scorsi il procuratore aggiunto Luca Tescaroli ha ribadito che la pista del sequestro di persona a scopo di estorsione è quella più accreditata. E che le perquisizioni effettuate in queste settimane avrebbero rafforzato questa idea.

Tescaroli è anche convinto che qualcuno sappia più di quanto ha finora detto. Probabilmente gli stessi genitori, che dopo la lite in strada del 19 agosto di fatto non stanno più insieme, i membri della famiglia allargata, gli altri occupanti dell’Astor che potrebbero aver visto qualcosa o saputo qualcosa sul possibile movente del rapimento.

Fin dall’inizio si è parlato di un possibile collegamento col racket delle stanze, ma ci sarebbe anche una pista alternativa legata al traffico di droga. Più precisamente al sequestro di una partita 13 chili di marijuana nell’aprile 2022 nell’appartamento dove viveva una donna (estranea allo spaccio) che ha una figlia molto somigliante a Kataleya e che poi è andata a vivere nell’ex albergo di via Maragliano. È la bambina che giocava con Kata prima della sparizione. Una coincidenza che è oggetto di approfondimenti. Gli stessi genitori nei primi giorni dopo la sparizione parlarono di un possibile scambio di persona. Seguendo questa ipotesi, Kataleya potrebbe essere stata rapita per sbaglio. Oppure cercavano proprio lei per punire uno sgarro compiuto non dai genitori ma da qualcuno a loro molto vicino.

E poi c’è la famosa telefonata che sarebbe arrivata dal fratello di Miguel Angel Chicclo Romero, il padre di Kataleya, nella quale lo zio della bambina, detenuto in Perù, avrebbe detto di aver saputo che la piccola era stata rapita per sbaglio e portata nel paese di origine dei genitori. Circostanza poi smentita dai genitori ma confermata ufficiosamente da chi indaga.

Forse anche per questo ora parte una richiesta di rogatoria. Che la bambina possa essere davvero in Perù, comunque, sembra un’ipotesi remota per più di un motivo. Soprattutto per la difficoltà di imbarcarla su un aereo senza documenti validi, anche se i rapitori avessero scelto un aeroporto all’estero, magari più “compiacente”. E poi chi si accolla il rapimento di una bambina sapendo che i genitori, verosimilmente, non sono in grado di pagare un riscatto elevato? Su questo ci sono pochi dubbi, altrimenti Miguel Angel e Kathrina, la madre di Kata, non sarebbero stati costretti a dormire in un ex albergo occupato abusivamente. A meno che la richiesta di riscatto, o di restituzione di qualcosa che manca, sia rivolta a chi è vicino ai genitori. E qui si torna all’ipotesi della droga.

Speciale Olimpiadi 2024
Parigi 2024

Gianmarco Tamberi e il secondo annuncio: «Ho vomitato sangue». Ma annuncia: «Ci sarò in finale» – Cosa sta succedendo

Le storie del Tirreno