La tragedia
Firenze, l’ultimo saluto a Francesco Galati: un combattente appassionato della vita
Si è spento a 28 anni il figlio del dg dell’azienda fiorentina Tecma
FIRENZE. Si è spento giovedì sei luglio, all’età di 28 anni, Francesco Galati. Seguendo gli spostamenti carrieristici del papà Salvatore, dirigente in note case farmaceutiche e adesso direttore generale della Tecma srl di Firenze, dopo un passato anche in Menarini, era nato a L’Aquila e crescendo era divenuto vicentino di adozione.
Francesco, affetta da una patologia di tipo cardiaco, ha sempre amato la vita e non ha mai smesso di seguire le sue passioni, anche quando, all’età di 16 anni, è venuto a sapere che avrebbe dovuto fare i conti con la malattia. «Aveva un cuore grande» assicura chi gli era vicino, e una sensibilità non comune.
Nonostante le concrete preoccupazioni per il suo futuro, non temeva l’idea di fare dei piani ambiziosi e di intraprendere decisioni importanti per conquistarsi con le sue uniche forze, un futuro di successo.
Poliedrico e curioso, tra i tanti interessi aveva la passione per la musica, che ha sperimentato con il suono di alcuni strumenti, per i viaggi, il cinema e la letteratura. Per lo sport aveva una predilezione particolare, e nonostante la sua fragilità era entrato nel 2020 nella squadra di football americano di Vicenza gli Hurricanes, con il numero 87.
Affascinato dal lavoro in team, era riuscito ad essere un vero trascinatore e motivatore e con il nome France/Cardio era stato insignito del premio “Best Efforts Award 2021”.
Da qualche anno aveva trovato l’amore della sua vita, Miriam, con la quale conviveva di recente e con la quale sognava di realizzare dei grandi sogni, lasciando la sua dimora vicentina che condivideva con la mamma Giusy e il fratello Claudio.
Lavorava come project manager e frequentava il prestigioso campus universitario H-Farm, dove sognava di laurearsi in Digital Management proprio nel mese di luglio.