Il Tirreno

Empoli

Case popolari

Empoli, verso il recupero di 60 alloggi: «Servono più finanziamenti»

di Danilo Renzullo
Nella foto una veduta delle case popolari di Ponte a Elsa
Nella foto una veduta delle case popolari di Ponte a Elsa

Saranno a disposizione entro l’inizio del prossimo anno

11 agosto 2024
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EMPOLI. Entro i primi mesi del prossimo anno saranno recuperati 60 alloggi popolari. Case inutilizzabili, al momento, che saranno nuovamente a disposizione per far fronte alla crescente emergenza abitativa. Il saldo, tra gli alloggi ristrutturati e quelli che attendono l’arrivo degli operai nell’Empolese Valdelsa, resterà comunque negativo. «E questo perché ormai si lavora solo per far fronte all’emergenza: venendo meno i fondi statali e potendo contare solo sui finanziamenti dei Comuni e quelli assegnati dalla Regione, è impossibile una programmazione», spiega Sandro Piccini, presidente di Publicasa. «Questo significa meno entrate, meno fondi per sistemare gli alloggi, impossibilità di costruire nuovi edifici di edilizia residenziale pubblica e, di conseguenza, meno assegnazioni e attese più lunghe per vedersi consegnare le chiavi di un alloggio popolare», aggiunge.

Il recupero

Entro la fine dell’anno è prevista la fine dei lavori di ristrutturazione avviati in una trentina di alloggi della società che gestisce il patrimonio residenziale pubblico degli undici Comuni del Circondario Empolese Valdelsa. Ristrutturazioni, necessarie per assegnare gli appartamenti agli aventi diritto, rese possibili dall’annuale finanziamento da circa 400mila euro della Regione Toscana. I lavori per il recupero di altri trenta alloggi, finanziati dai Comuni, andranno a gara nel prossimo mese e dovrebbero essere a disposizione entro i primi mesi del prossimo anno.

Il patrimonio

Publicasa gestisce un patrimonio di circa 1.500 alloggi. Oltre il dieci per cento è però inutilizzato perché formato da appartamenti in attesa di interventi di manutenzione straordinaria: dal rifacimento dei bagni agli impianti, passando dalle coperture agli infissi. «Un dato buono, se paragonato alla media nazionale che oscilla tra il 15 e il 17 per cento del patrimonio edilizio pubblico non utilizzabile», sottolinea Piccini. Attualmente sono 187 gli alloggi sfitti e la «situazione andrà peggiorando, perché buona parte degli appartamenti che si liberano hanno bisogno di ristrutturazioni, a fronte di risorse che però mancano», precisa il presidente di Publicasa.

Le risorse

«Questo perché mancano le risorse per le ristrutturazioni. Possiamo fare affidamento solo sui finanziamenti concessi dai Comuni, che rappresentano la maggior parte delle entrate, e fondi dalla Regione Toscana». Per ristrutturare un alloggio occorrono, in media, tra i 15 e i 17mila euro. «Secondo gli ultimi calcoli servirebbero almeno due milioni di euro per recuperare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica oggi non assegnato», specifica Piccini.

Il piano

Entro i primi mesi del prossimo anno, alcune decine di alloggi torneranno disponibili, ma l’intenzione è quella di cercare di incrementare i finanziamenti e, quindi, le ristrutturazioni. Anche per questo è in corso un dialogo tra l’azienda e le amministrazioni per “mappare” la situazione Comune per Comune e cercare di far fronte alle esigenze di ogni singolo territorio.

 

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