Il Tirreno

Criminalità

Cecina, ondata di furti nelle case di Palazzi: come agiscono i ladri, gli orari e i sospetti

di Ilenia Reali
A sinistra la canonica dopo l’ingresso dei ladri e a destra le chiavi della cassaforte della canonica della chiesa di Palazzi riapparse “misteriosamente” dopo il furto
A sinistra la canonica dopo l’ingresso dei ladri e a destra le chiavi della cassaforte della canonica della chiesa di Palazzi riapparse “misteriosamente” dopo il furto

Scassinate più casseforti, colpita anche l’abitazione del parroco mentre era a messa

19 novembre 2024
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CECINA. A Palazzi è scattato l’allarme da qualche giorno. Sui social e in particolar modo su “Sei di Palazzi se” si susseguono le segnalazioni di furti andati a buon fine e di furti tentati. Già la scorsa settimana ce n’erano stati altri.

Sabato tra le 18 e le 18, 45 la vittima è stato il parroco, don Davis Ermeanuli. «Stavo celebrando la messa – racconta il parroco al Tirreno – e quando sono rientrato in canonica ho trovato cassetti divelti in varie stanze. Nel mio ufficio ho trovato la cassaforte aperta. Non avevo né soldi né oggetti d’oro quindi al momento mi pare non abbiano rubato nulla».

Il furto al parroco

E la cassaforte? Era vuota? Ed è qui che don Davis racconta una cosa che dice molto dei ladri che sono entrati da lui passando da una finestra a metà scala.

«Io sono a Palazzi da una decina di mesi. Prima di me c’era don Michele: io non avevo mai trovato le chiavi della cassaforte. Le avevano prese con ogni probabilità in un precedente furto, avvenuto due anni fa. Ecco, la cassaforte l’hanno aperta con le chiavi che poi hanno lasciato in canonica. Non hanno avuto bisogno di usare la mola».
Una banda organizzata
In paese tutti pensano che la soluzione sia semplice: i ladri potrebbero essere gli stessi di due anni fa e sia una banda che abita nella zona. Tutti i colpi messi a segno sono avvenuti al piano terra e tutti in pochissimi minuti, 20 minuti al massimo.

Un colpo è stato messo a segno in una casa tra vicolo Ombrone e via Salaiola. «In quel caso – racconta Graziella Santarelli – sono entrati al piano terra mentre i proprietari erano usciti a fare la spesa per mezz’ora al massimo. Sono andati dritti alla cassaforte e con la mola l’hanno divelta prendendo quello che era all’interno».

Nessuno si è accorto di nulla. Non hanno avuto neppure timore di fare troppo rumore e di allertare i vicini. «È evidente che controllano chi entra ed esce dalle case» – dicono a Palazzi dove invitano a fare attenzione a un furgone bianco evidentemente visto almeno in tre luoghi in cui sono avvenuti dei furti.
L’orario
Anche l’orario in cui la banda entra in azione è sempre lo stesso: dalle 18 alle 19 quando comincia a fare buio ma nelle case i proprietari non sono ancora rientrati oppure sono usciti per fare delle commissioni.

I carabinieri e la polizia hanno effettuato dei sopralluoghi nelle case ma la preoccupazione è altissima. In via Marroncelli c’è stato un tentato furto mentre un secondo in via Silvio Pellico la scorsa settimana.

Intanto le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli ma è necessario che vengano segnalati movimenti sospetti e che si faccia attenzione ai rumori che arrivano dalle case. Al di là della canonica infatti i ladri non hanno timore a usare la mola per aprire le casseforti: in tutti i casi l’obiettivo è andare dritti ai luoghi in cui possono essere conservati soldi o monili e poi uscire, in pochi minuti. Nelle settimane scorse segnalazioni erano state fatte a Vada ma in quel caso sembra che i probabili autori siano stati individuati.
 

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