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L’economia del territorio

Olio, in Toscana si va verso un’annata da record: l’elemento chiave e i prezzi

di Ilenia Reali

	La raccolta delle olive (foto archivio)
La raccolta delle olive (foto archivio)

Produttori con il sorriso a Cecina e nel sud della Costa etrusca: «Dal 2015 non c’erano questi risultati»

21 ottobre 2024
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CECINA. Non solo vino ma anche olio sulle colline che da Cecina guardano verso il sud della Costa etrusca. E anche nelle aree meno vocate alla produzione dell’oro giallo si sta lavorando per creare delle nicchie di qualità puntando su investimenti e monovarietali, una delle novità degli ultimi anni in tutta la regione. Quest’anno, per gli appassionati dell’olio, non ci sarà da fare la corsa per accaparrarsi qualche litro in più e, soprattutto, a prezzi stellari. L’olio c’è per tutti e anche se i prezzi non sono più bassi degli anni scorsi (15-17 euro di media al litro) non ci sarà da svenarsi per avere olio di buona qualità. Almeno non si vada a scegliere le varietà super premiate. «Il 2024 è partito bene, l’annata è stata buona. Sia dal punto quantitativo sia da quello qualitativo. Il momento delicato è quello della tarda primavera quando servono le piogge e le temperature fresche: quest’anno è stato esattamente così e i risultati sono da record». A sostenerlo è il presidente del Consorzio di tutela olio toscano e titolare dell’azienda Le Selve a Pomaia Fabrizio Filippi.

L’analisi

«Era dal 2015 che non avevamo un’annata come quella del 2024. La raccolta nell’area cecinese è più o meno al 40% e già stiamo vedendo degli ottimi risultati. La zona tra l’altro è cresciuta: ci sono stati nuovi impianti e qualche investimento». A rendere perfetta l’annata è l’assenza della mosca. «A giugno non è arrivato quel caldo che negli anni passati aveva danneggiato la maturazione mentre le temperature si sono alzate tra luglio e agosto. Sulla nostra costa le temperature sono state forse un po’ alte ma la maturazione era già avanti e quindi con un po’ di irrigazione il caldo non ha danneggiato l’oliva. Le piogge successive semmai hanno abbassato la resa che continua a essere sotto la media come accade da qualche anno».

Il territorio

La zona compresa tra le colline pisane e cecinesi (tolte le zone più argillose) sta acquisendo un po’ fascino tra i consumatori anche se non ci sono ancora “le forze” per creare una nicchia autonoma rispetto dell’Igp toscano. «La vendita all’estero è garantita dall’indicazione geografica toscana e ancora non siamo così forti come alcune zone interne della tradizione toscana, più vocate di noi, per vendere il nostro olio con una sottocategoria dell’Igp anche se dal mercato c’è interesse per il nostro olio che nasce in una zona stretta tra le aree migliori d’Italia», conclude Filippi che anticipa come, anche qui, si stia puntando sempre di più sulle monovarietali sempre più richieste dal mercato degli appassionati dell’olio. Chi ha investito ha diviso le varietà e quindi è in grado di produrre olio solo con Maurino, Leccino, Moraiolo, Rossellino.

Alla Fonte di Foiano sono tra i più bravi nella produzione dell’olio a livello di eccellenza. «La pioggia di questi giorni – commenta Paolo Di Gaetano – ha rallentato la raccolta ma non ha danneggiato gli olivi. È un grande anno anche se le rese continuano a essere basse: le piogge eccessive dell’ultima parte della maturazione gonfiano le olive».

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