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Giani sull’Ospedale di comunità di Rosignano: «Io sposterei il progetto da lì»

di Ilenia Reali
Il progetto dell’ospedale e il luogo in cui è ad oggi previsto di realizzarlo
Il progetto dell’ospedale e il luogo in cui è ad oggi previsto di realizzarlo

Il sindaco e il presidente si incontreranno il primo ottobre

21 settembre 2024
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ROSIGNANO. L’ospedale di comunità sembra sempre più un progetto destinato a sfumare. Almeno nel luogo dove era previsto. La presenza di materiale considerato inquinante nell’ultimo piano di classificazione dell’Asl complica molto la situazione. Il sindaco Mauro Marabotti che segue in prima persona la vicenda incontrerà il presidente Eugenio Giani il primo ottobre con l’obiettivo di confrontarsi e capire quali sono le intenzioni della Regione.

Giani al Tirreno ieri ha anticipato che lui è per « spostare l’ospedale di comunità in un’altra zona del comune con una destinazione compatibile senza rischiare di trovarsi con problemi in corso d’opera come avviene in queste situazioni dal momento che con le bonifiche non si sa mai...».

Giani non nega di voler avere un approccio «costruttivo» e di «voler decidere insieme al sindaco per trovare la soluzione migliore anche alla luce del progetto già inserito nel Pnrr».

Un percorso di condivisione che il sindaco sembra condividere nonostante i dubbi: «quelli emersi sono livelli di inquinamento incompatibili con destinazioni di tipo residenziale ma compatibili con destinazioni di tipo commerciale». E nella relazione l’Asl decide di considerare la destinazione assimilabile a quella di tipo residenziale inserendolo «però nel sistema regionale di bonifica come commerciale». Una discrepanza su cui il sindaco ha chiesto chiarimenti anche alla luce del timore di perdere i contributi del Pnrr: per mantenerli la consegna della struttura dovrebbe esserci entro il 30 giugno 2026.

«Il presidente Giani mi ha detto che è disponibile a fare l’ospedale di comunità da un’altra parte e che va trovata una soluzione. Io penso non sia facile: c’è da trovare un altro terreno e i finanziamenti. Senza Pnrr ci sono 17 milioni di euro da trovare. Questa è la cifra prevista dal Pnrr. Ovviamente se c’è la disponibilità a utilizzare altre risorse per me va bene».

Intanto Marabotti chiederà alla Regione quei servizi che non hanno bisogno di un edificio. «I cittadini – aggiunge il sindaco – hanno bisogno di servizi di prima necessità, è non intendo dire di un pronto soccorso. Qui se uno ha un tagliettino che un medico avrebbe saturato, negli anni Ottanta, in ambulatorio ora si va al pronto soccorso. Gli interventi a metà tra il primo soccorso semplice e la gestione logistica di alcune pratiche potrebbero essere risolti con un medico, un infermiere e con una strumentazione da poche migliaia di euro. Intanto a Giani chiederà questo».

Rosignano, se non viene modificato il piano delle emergenze infatti dal primo di gennaio resterà senza medico. «Una struttura del genere - dice il sindaco – che possiamo chiamare punto di primo soccorso avrebbe la possibilità di garantire la presenza di un medico pronto a intervenire in caso di necessità sul territorio e allo stesso tempo ridurre gli accessi al pronto soccorso».

Non si tratta però di un’alternativa all’ospedale di comunità. Lo dice chiaramente il sindaco. «Questo lo chiediamo subito in attesa dell’ospedale di comunità che considerà ai pazienti di transitare dal ricovero quando non sono in grado di tornare al proprio domicilio. Non dimentichiamo che non abbiamo più un ospedale a Rosignano e che,per questo, avremmo dovuto veder potenziati i servizi. Oggi sta accadendo il contrario: si stanno togliendo».

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