Il Tirreno

L'intervista

«Cammini e concerti di musica»: così la sindaca di Cecina prova ad allungare la stagione turistica

di Ilenia Reali
la sindaca di Cecina Lia Burgalassi
la sindaca di Cecina Lia Burgalassi

La ricetta di Lica Burgalassi per la crescita del turismo sul territorio: «La città deve tornare al centro della politica regionale. Per i collegamenti servono risposte da Ferrovie»

20 settembre 2024
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Cecina non può sostenere un numero di presenze superiore alle attuali nei mesi di luglio e agosto. Ma può fare molto per allungare la stagione turistica, ad aprile, maggio, giugno, settembre e ottobre. E il Comune può fare la sua parte organizzando eventi di richiamo magari sfruttando aree bellissime, come la pineta, per organizzare concerti di musica classica sulla falsariga delle grandi città che spesso scelgono l’alba o il tramonto per creare atmosfere magiche, uniche. Se il livello degli eventi deve alzarsi, in linea generale, è anche vero che Cecina ha bisogno anche «di ritrovare una centralità politica persa, ormai da anni». A parlare di turismo e di crescita del comune è la sindaca Lia Burgalassi che sta già lavorando a un po’di progetti per la prossima estate. Una posizione, la sua, in linea con quella espressa nei giorni scorsi dall’imprenditore del setttore Federico Ficcanterri.

La percezione, guardando Cecina dall’esterno, è che si tratti di un’oasi felice ma molto chiusa in se stessa, poco proiettata nel futuro. A partire dal turismo, molto legato alle seconde case.

«Cecina è nata con dinamiche diverse dai territori che ha intorno: i paesi collinari sono storici, sono nati quando qui non c’era nulla. Nasce da un crocevia di strade e quindi su uno sviluppo economico di tipo commerciale a differenza di Rosignano sviluppatasi anche a livelo industriale con l’arrivo della Solvay. E anche per quanto riguarda lo sviluppo turistico è diversa: è nata su un nucleo abitativo. A Marina di Cecina ci sono residenti tutto l’anno non come, ad esempio, a Marina di Bibbona che, di fatto, in inverno si svuota».

E questo cosa significa dal punto di vista dello sviluppo?

«Il tessuto turistico penetra la città con numeri elevati se si rapporta ai chilometri quadrati del territorio. Non è una cosa a sé, non è separato. Cecina, dopo San Vincenzo, è il Comune con la più alta densità rispetto ai chilometri quadrati: le presenze aumenterebbero se facessi sviluppare i campeggi ma noi ne abbiamo già quattro e con una spiaggia che si sta erodendo. Il Tombolo sud invece è intatto e ritengo debba restare così com’è anche in virtù di un grosso lavoro fatto negli ultimi 20 anni per preservare la situazione naturalistica. Questo per dire che se non si stravolge il territorio non si possono aumentare le presenze in luglio ed agosto. Quello che possiamo fare semmai è lavorare su settembre, ottobre, aprile e maggio».

L’imprenditore Ficcanterri ha lamentato che tenere aperto più a lungo le strutture è un grosso sacrificio economico.

«Sì, abbiamo il problema che gli albergatori chiudono perché le scarse presenze non consentono la sostenibilità economica delle strutture. Questo è un problema vero su cui dobbiamo intervenire perché un turismo che si esaurisce in due mesi ha seri problemi di ricadute in termini occupazionali. I lavoratori non riescono ad avere né l’indennità di disoccupazione né una continuità occupazionale e di servizio per il turismo. È chiaro che se lavori due mesi all’anno, appena puoi cerchi qualcosa di più stabile. Dobbiamo quindi allungare la stagione turistica anche per questo».

Avete progetti in cantiere…

«Vogliamo lavorare su un turismo lento, penso ai cammini. In questi ultimi anni c’è stata una grande riscoperta di questo tipo di turismo: in comune, in tantissimi, sono andati a fare quello di Santiago di Campostela. Noi nn abbiamo niente di meno bello: lo ripeto, pensiamo alle nostre pinete. Questo turismo va incentivato così come il turismo ciclistico o quello sportivo anche se a Marina siamo carenti di strutture. Un modoper farlo è anche aumentare il livello qualitativo degli eventi. Stiamo lavorando per utilizzare la natura per fare concerti classici: il nostro sviluppo a giugno e a settembre passa dalla valorizzazione della nostra pineta. Cicloturismo, concerti, cammini: dobbiamo ripartire da qui».

Non potete farlo da soli: per avere livelli alti di promozione e di eventi è necessario collaborare almeno con la Regione…

«Purtroppo in questi 10 anni Cecina è uscita dalle dinamiche della politica regionale e deve riconquistare il ruolo che merita. Cecina è centrale per la provincia di Livorno ed è un punto di riferimento a livello regionale per quanto riguarda la Costa. È vero che siamo piccoli ma è anche vero che siamo centrali. Bisogna avere la capacità, la forza, la credibilità politica per riacquistare un ruolo nella macchina amministrativa a tutti i livelli. La politica di un territorio si fa anche in Regione».

Per non parlare delle infrastrutture. C’è bisogno di maggiori collegamenti.

«C’è un lavoro in corso con Volterra per riabilitare la ferrovia che si ferma a Saline (5 km più giù di Volterra). Dobbiamo tirare le fila per arrivare da Cecina direttamente a Volterra. Sarebbe importante per noi un collegamento con l’entroterra. Con Pisa abbiamo l’autostrada. Mentre con l’interno della Regione e a Sud la situazione è terribile. L’altro problema è la linea ferroviaria tirrenica: serve una risposta di Ferrovie per questo territorio. Si potrebbe potenziare Pisa-Collesalvetti-Cecina (molto importante per il collegamento l’aeroporto di Pisa). Poi c’è la Tirrenica, è diventato imbarazzante anche parlarne. E se devo essere sincera dubito che questo governo lo farà, non mi pare si occupi delle Regioni di centrosinistra».


 

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