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Un nuovo campo da calcio anche a Vada: il Comune in cerca di un’area per realizzarlo

di Manolo Morandini
Uno scorcio del campo del mare intitolato a “Silvio Gori” voluto e realizzato su iniziativa di alcuni sportivi vadesi nel 1963 prendendo in affitto un’area del Demanio
Uno scorcio del campo del mare intitolato a “Silvio Gori” voluto e realizzato su iniziativa di alcuni sportivi vadesi nel 1963 prendendo in affitto un’area del Demanio

Il sindaco Donati: «L’acquisizione entro la fine di questo mandato»

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VADA. C’è una terra promessa a Vada. Quella a cui guardano da decenni gli appassionati di calcio. Un campo da gioco tutto nuovo, possibilmente non troppo distante dal paese. Quello attuale è in faccia al mare, su un’area di proprietà del Demanio, e non sempre è agibile: viene invaso dalle onde spinte dal libeccio e si allaga anche quando piove. È lì dal 1963, voluto e realizzato su iniziativa di alcuni sportivi vadesi. Che sia necessario un impianto ex novo dalla frazione lo sottolineano a gran voce. E forse, questa potrebbe essere la volta buona. Servirà del tempo, ma c’è intanto un primo atto. È il segno della volontà politica dell’amministrazione comunale. Ha la forma dell’indagine di mercato, con cui si punta ad acquisire eventuali manifestazioni di interesse da parte di privati disponibili alla cessione al Comune di un’area idonea di almeno 15mila metri quadrati.

«Si è formalizzato un primo passaggio – dice il sindaco di Rosignano Daniele Donati –. Abbiamo un po’ di idee e se le risposte saranno quelle auspicate contiamo di acquisire l’area entro la fine del mandato. Poi si tratterà di calarvi il progetto, ad oggi abbiamo un’idea di massima, e vedere gli strumenti più adeguati a finanziarlo. A Vada serve una struttura all’altezza dei tempi e delle necessità, quella attuale non lo è pur apprezzando il gran lavoro fatto dalla società di calcio. Intanto, abbiamo avviato il percorso».

La dimensione dell’area di almeno 15mila metri quadrati è l’indicazione data dagli uffici comunali. Il futuro complesso sportivo dovrebbe comprendere: un campo da calcio, conforme alle norme Coni; una tribuna e i servizi di supporto, dagli spogliatoi all’infermeria. Inoltre, aree da destinare a parcheggio per gli spettatori e gli sportivi, da dimensionare in funzione delle modalità di accesso ed esodo dall’impianto secondo gli standard Coni. L’assessore al Patrimonio Alice Prinetti lo sottolinea: «La volontà politica di questa amministrazione è quella di dotare Vada di un impianto sportivo con tutti i requisiti necessari. Uno spazio per fare sport, ma anche di socializzazione e aggregazione, che risponda alle esigenze della frazione».

L’Acc Vada 1963 è una società cooperativa, una rarità nel panorama dilettantistico toscano. Una forma societaria fortemente voluta da Federico Ficcanterri, diventato presidente il 18 giugno 2020 per dare massima trasparenza alla parte economica nel rispetto del paese e dei tifosi. «Ovunque c’è un campo vero, Vada se lo aspetta e lo merita – sostiene –. Oggi siamo una realtà che è cresciuta: 110 soci, 370 iscritti a partire dai piccoli amici fino agli amatori e la prima squadra. Il valore di un nuovo campo si misura non tanto con i risultati delle partite, ma con la capacità di aggregazione per il paese. Di quest’opera pubblica abbiamo bisogno, da almeno trent’anni». Che conclude: «A giugno scadrà il mio mandato da presidente. Quando mi sono insediato ho chiesto due cose: la vicinanza del Comune per il nuovo campo da calcio e quella delle aziende più importanti di Vada. Si tratta di due condizioni importanti per portare avanti il testimone dell’Acc Vada 1963. Non è facile, ma sarebbe sufficiente che ciascuno contribuisse per ciò che gli compete.

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