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Sicurezza

Raffica di furti nelle case di Rosignano, la voce dei residenti: «Faremo la vigilanza da soli»

La zona dell’Acquabona nel comune di Rosignano
La zona dell’Acquabona nel comune di Rosignano

Sono entrati dalle porte di ingresso, ma anche dalle finestre; hanno perfino segato con una mola una cassaforte. I cittadini chiedono aiuto al Comune e i controlli di vicinato

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ROSIGNANO. Mai come quest’estate la zona dell’Acquabona a Rosignano Marittimo è stata presa di mira dai furti. Almeno cinque solo negli ultimi venti giorni, l’ultimo dei quali solo pochi giorni fa. I residenti, una ventina di famiglie circa, sono esasperati. E chi ancora non è stato vittima di furto, vive nel terrore di essere il prossimo. Al punto che un gruppo di residenti ha cominciato ad organizzarsi per fare dei controlli notturni e hanno chiesto un incontro al sindaco Daniele Donati per capire come poter affrontare il problema della sicurezza.

«Le modalità sono sempre le stesse – racconta Eleonora Venturi, una delle residenti –. Entrano a qualunque ora del giorno e della sera, incuranti anche della presenza di cani, seppure grandi. E questo ci fa pensare che il furto sia preceduto da un periodo di osservazione. Probabilmente non si fanno problemi ad entrare anche se ci sono dei cani perché hanno appurato che non sono mordaci».

Sono entrati dalle porte di ingresso, ma anche dalle finestre; hanno perfino segato con una mola una cassaforte. Facile immaginare lo stato d’animo di chi si trova la casa svaligiata e ha perso oggetti di valore e importanti dal punto di vista degli affetti.

«Spaccano tutto, anche lasciando ingenti danni. Quindi oltre al danno del furto, ci sono anche i costi per sistemare tutto quello che hanno devastato. Mettono a soqquadro le abitazioni in cerca di qualcosa da portare via. E sembra che in alcuni casi siano scappati perché disturbati dal rientro dei proprietari di casa».

La paura è anche questa: il rischio di incontrare i malviventi mentre sono all’opera. «Ci sono famiglie con bambini e anziani. Non ci sentiamo sicuri. E un’ondata simile di furti non c’era mai stata». Le forze dell’ordine intervengono quando sono chiamate dalle vittime dei ladri. «Ma per loro stessa ammissione – raccontano i cittadini – “più di così non possono fare”. Ecco perché stiamo cercando di capire come potremmo noi residenti in collaborazione con il Comune andare a colmare questo vuoto». Che sia controllo di vicinato o supporto di vigilanza privata, intanto l’obiettivo dei residenti è di fare squadra. Un po’ come è già avvenuto a Collemezzano, a Cecina, dove i residenti hanno fatto installare cartelli che indicano la presenza di controllo di vicinato e si sono organizzati con una chat di quartiere per le segnalazioni di auto o persone sospette.

«Oltretutto qui c’è un’area, quella nei pressi dell’ex ristorante, completamente abbandonata. E’ usata come discarica abusiva e la vegetazione è cresciuta indisturbata, è diventata una giungla di canne. Chiunque potrebbe rifugiarvisi e non essere visto».

L’Acquabona tra l’altro non è l’unica zona ad essere stata presa di mira. «Anche ai Polveroni, al Gabbro e nella zona di Serragrande, dove i residenti hanno perfino tappezzato le strade di volantini che avvertono di stare attenti perché si sono verificati diversi furti negli ultimi tempi. Così non si può vivere, le persone devono essere informate. Non è possibile che dobbiamo solo aspettare di essere i prossimi».

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