Il Tirreno

S. Gaetano internazionale Reperti africani dagli scavi

di Erika Orlandini
S. Gaetano internazionale Reperti africani dagli scavi

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VADA. Si è svolta dal 10 al 28 luglio l’annuale campagna di scavo condotta dall’Università di Pisa in località San Gaetano a Vada. Il lavoro degli archeologi e dei professionisti impegnati sul campo ha portato alla luce nuovi dati sulla topografia e la storia di Vada Volaterrana.

Un ampio edificio a destinazione commerciale e composto da almeno dieci ambienti quadrangolari, che nel corso del II sec. d. C. giunse a potenziare le attività economiche del quartiere, è stato individuato nell’area dell’ex parcheggio Fanfani. All’esterno, lungo il lato sud e ovest dell’edificio stesso è stato, invece, rinvenuto un notevole numero di sepolture datate a partire dalla fine V-VI sec. d. C. Nella zona a nord di Via Del Porto continua lo scavo di un’aula circolare con pavimentazione e rivestimento parietale marmoreo, che è risultata collegata ad un ulteriore ambiente dalla planimetria simile. Tale edificio, databile alla fine del II sec. d. C. e compatibile con funzioni di rappresentanza o, più probabilmente culturali, fu in uso sino al VI-VII sec. d.C., a conferma delle molte attività che si svolgevano nel quartiere.

Agli scavi hanno partecipato studenti dell’Università di Pisa e anche studenti di «università straniere, come la Troy University dell’Alabama, USA», come ha spiegato, durante la conferenza stampa, Edina Regoli, Direttrice del Museo Archeologico di Rosignano Marittimo. «Quest’anno, abbiamo anche studenti cinesi e sud coreani, il tutto nell’ambito della Vada Volaterrana Summer School. Stiamo ultimando la campagna di questi quartieri, messi in luce lo scorso anno, dove sta emergendo una struttura assolutamente molto ricca».

Tra i reperti venuti alla luce, anche delle anfore, «tra cui una africana», continua Regoli, «databile al VI sec. d.C. e utilizzata come sepoltura», e alcuni scheletri, tra cui quello di una persona che, come illustra una professionista impegnata negli scavi, «da una prima visione, soffriva di patologie a livello della colonna vertebrale, correlate anche con obesità e diabete. Inoltre aveva delle inserzioni muscolari molto forti, quindi questo ci fa capire che era un grande lavoratore, un uomo abbastanza alto. Gli scheletri ritrovati, sia uomini che donne, erano dei grandi lavoratori, non c’era una differenziazione tra genere femminile e genere maschile e, probabilmente, erano connessi sempre con i lavori del porto. Effettivamente, la popolazione di Vada Volaterrana era molto alta: la statura media delle donne era circa 160 cm e quella degli uomini 170 cm. Quest’anno è stata rinvenuta anche una sepoltura con tre individui: due adolescenti e una donna di 40 anni. La particolarità è che si tratta di una sepoltura a tre perché vi è stata, nel tempo, una riduzione delle sepolture per far posto alle varie morti. La cosa toccante è data dal fatto che l’ultimo individuo sepolto era una ragazza di circa 17 anni e, sopra di lei, erano disposte, come una sorta di abbraccio, le ossa di una donna, abbastanza avanti con l’età, forse si potrebbe presupporre sua madre».

Sarà possibile visitare l’area archeologica venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 agosto (con orario 16 – 20 e 21 – 23.30), durante gli Open Days che si terranno a San Gaetano in occasione del Festival “Vivere l’Archeologia”.




 

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