Club Med, causa milionaria per la vendita del Villaggio turistico Donoratico
Castagneto Carducci, alla società Carducci Sviluppo cedute nel 2005 anche delle strutture già dichiarate abusive. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso del gruppo francese e avalla l’operato dell'amministrazione comunale
CASTAGNETO CARDUCCI. Un salto indietro nel tempo che vale almeno 12,2 milioni di euro. È il 14 settembre del 2005. La Carducci Sviluppo acquista il Villaggio turistico Donoratico dal Club Med. Salvo avviare l’1 giugno del 2011 una causa di risarcimento danni contro la società francese. Nel pacchetto della compravendita ci sono anche dei manufatti edilizi abusivi. L’8 aprile di quell’anno il Comune di Castagneto Carducci aveva inviato la diffida a demolirli. Ma al di là della sorte di quelle strutture, poi abbattute, a rispolverare la querelle è una sentenza fresca del Consiglio di Stato. La Sesta sezione ha respinto il ricorso del Club Med che puntava ad annullare l’ordinanza del 1992 con cui venivano indicati gli abusi da sanare. Esce di scena il Comune, assistito dallo studio fiorentino Narese, e riprende vigore la causa civile con cui la società della famiglia Fratini chiede al gruppo francese la restituzione di quanto versato per l’acquisto, ovvero 12,2 milioni di euro, e i danni subiti.
Sulle ceneri del Villaggio Donoratico, in località Pianetti, ha preso vita il Paradù Resort finito sotto sequestro preventivo a seguito del provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Livorno. L’ipotesi di reato è di lottizzazione abusiva in area sottoposta a vincolo paesaggistico. E tra i tanti aspetti quello delle dimensioni dell’intervento targato Medonoratico Srl: la volumetria finale di circa quattro volte superiore a quella iniziale e una capacità ricettiva di 3.500 unità rispetto alla previsione nelle carte del Comune di 750 unità. Dimensioni quindi ancora una volta a centro della controversia.
La famiglia Fratini non ha perso l’interesse per le sorti dell’ex Villaggio Turistico Donoratico, ceduto alla Medonoratico Srl. L’antefatto è un’ordinanza di demolizione del 1992, emessa dal Comune per la demolizione di 403 bungalows e altri quindici manufatti realizzati abusivamente dal Club Med. Un’ordinanza mai eseguita e in buona parte sgonfiata dal condono edilizio del 2005. Anno in cui il Club cede il villaggio, chiuso nel 2004, alla Carducci Sviluppo. Ed è a seguito di quel passaggio milionario che la società francese rispolvera il contenzioso amministrativo con il Comune avviato nel 1992 e che aveva portato nel 1993 alla sospensione dell’ordinanza di demolizione da parte del Consiglio di Stato.
Siamo nel 2006 il Club scrive al Tar della Toscana: “... a seguito di atti e fatti sopravvenuti è venuto meno l’interesse del ricorrente alla trattazione del ricorso ...”. L'effetto, al di là dei tecnicismi, è che l’ordinanza di demolizione, firmata dall’allora sindaco Querci, è torna ad essere efficace su tutte le opere non condonate: 286 capanne polinesiane e 117 cases. Viene ordinata la demolizione e inizia la querelle giudiziaria. La società francese chiama in causa il Comune, ma lo scorso 19 giugno il Tribunale di Livorno ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Adesso l’inammissibilità in sede amministrativa delle pretese del Club che lo espone alle pretese risarcitorie della Carducci Sviluppo.