Il Tirreno

Gianni “il tiktoker” insegna ai ragazzi a non bestemmiare

Gianni “il tiktoker” insegna ai ragazzi a non bestemmiare

Le tre parole magiche per sostituire il “moccolo” 

28 maggio 2021
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Arca di Noè, Melemelinda, Rosso di fuoco. Se vostro figlio adolescente sbatte di notte il mignolo contro l'angolo della porta. Oppure gli casca in terra il cellulare, o se lo dimentica in tasca dei jeans e se ne accorge dopo che avete avviato la lavatrice. O peggio ancora la sua squadra del cuore perde all'ultimo secondo o non trova il ketchup in frigo. Non vi spaventate se comincia a gridare una di queste tre frasi. Anche se da almeno tre generazioni in casa siete tutti toscani doc e non vi meravigliate più di tanto quando il nonno durante la partita a carte comincia ad elencare tutti i santi dal primo gennaio al 31 dicembre. Più comunemente conosciuta come “moccolo”, patrimonio indiscusso nelle partite ai circoli, nelle discussioni fra pensionati, per esprimere gioia, sottolineare il dissenso o l'assenso, indispensabile frasario di nonni, zii e parenti alla fine di qualsiasi interminabile pranzo di Natale: la bestemmia – da qualche anno purtroppo catturata e usata impropriamente soprattutto dai giovanissimi – sulla loro bocca non fa l’effetto di Roberto Benigni in Cioni Mario né tanto meno su quella dell'indimenticabile Carlo Monni. La bestemmia dei ragazzini è il sibilo stonato di un flauto rotto, una grattata di unghie su una lavagna. Per questo Gianni Discolo, un siciliano trapiantato in Toscana è diventato famoso. Perché insegna ai giovanissimi a sostituire le imprecazioni con tre frasi: Arca di Noè, Melemelinda e Rosso Fuoco. Esperimento che sembra proprio stia funzionando dal momento che in poco tempo è diventato una star di TikTok. «Offro consigli di buona educazione - racconta il tiktoker - in questo video ho avuto tre milioni di visualizzazioni. E' stata per me la più grande soddisfazione personale. Ogni giorno ricevo decine di video di ragazzi che ripetono il mio antidoto contro l'uso della bestemmia».

E pensare che Giovanni detto Gianni su TikTok è arrivato quasi per caso. Dopo la curiosità di video ricevuti da amici ha ceduto. Si è registrato a settembre 2020 e sempre per caso ha caricato il suo primo video di 15 secondi a novembre dello stesso anno. «Ero con mia cognata - dice Gianni - stavo entrando in un negozio di ottica, non vedo un palo, lo prendo in pieno e casco per terra. Lei mi stava registrando. Lo metto in rete e ottengo in pochissimo tempo 100 mila visualizzazioni». Gianni ci prende gusto, i follower crescono e finora sono arrivati a 350 mila. «Con 12 milioni di like - ammicca Gianni - il mio pubblico va dai 13 ai 20 anni. Sono impegnato anche per accrescere l'autostima di questi ragazzi troppo spesso sottovalutati da famiglie impegnate o distratte da altro». Saluti e sorrisi. «La mia parola d'ordine è Asciminè Tun Tun cha. Una frase inventata che per me significa un sorriso in movimento per tutti».

Giovanni ha 42 anni, vive a Lucca, ma fino a due anni fa abitava nel suo paese di origine a Mineo in Sicilia. «Ho curato la prefazione di Ismail e il grande coccodrillo del mare di Costanza Savini - racconta il tiktoker - perché sono dottore in mediazione culturale e cooperazione euro mediterranea . Sono stato educatore e ho collaborato per anni con il CARA, il più grande centro di accoglienza d'Europa».

Ma non solo, prima di diventare un tiktoker nel 2009 ha collaboraro con una organizzazione non governativa. zMi ha permesso - dice Gianni- di crescere molto nel mio lavoro. Ho abitato a Srebrenica in Bosnia Erzegovina , luogo del genocidio. Ho realizzato un laboratorio artigianale di ceramica e sono riuscito a far partecipare all'inaugurazione il Pope della Chiesa Ortodossa, l'Imam islamico e il vescovo in rappresentanza della Chiesa Cattolica. Questo progetto è stato oggetto della mia tesi di laurea. Nel periodo di permanenza a Srebrenica ho realizzato un video per non dimenticare. L'esperienza bosniaca mi ha profondamente segnato. Al mio rientro in Italia ho deciso di collaborare con la Ong Luciano Lama di Enna e abbiamo ospitato per alcuni periodi gli orfani bosniaci nelle famiglie siciliane». L'appuntamento toscano di Gianni Discolo con i suoi follower è in programma il 4 giugno al bar Lo Sfizio di Pescia alle 17,30. «Insieme a Christian dee jay e Barnaba - annuncia Gianni - per incontrare i miei follower e portarmi finalmente nella realtà. Per motivi di sicurezza , dal momento che l'ingresso è gratuito è necessaria la prenotazione al tavolo. Basta telefonare al 339 4256361». —

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