I Carnevali più belli d’Italia, Viareggio al secondo posto per incassi dal turismo. Ma c’è chi grida al primato (e con una motivazione)
Per la Cna, nella classifica italiana Burlamacco è secondo dopo Venezia. Ma...
VIAREGGIO. L’ultimo “ponte lungo” di Carnevale porta una pioggia di milioni su Viareggio, che si piazza al secondo posto (dopo Venezia) di una classifica nazionale stilata da Cna sulle dieci maggiori città del Carnevale d’Italia. Scaturisce da un’indagine attuata dall’associazione sul giro di affari che corsi e feste mascherate portano con sé nel periodo tra il 28 febbraio e il 4 marzo (martedì grasso): quest'anno vale complessivamente oltre 450 milioni.
L'indagine si focalizza sulle seguenti dieci località portabandiera del turismo in maschera italiano: Venezia, Viareggio, Fano, Ivrea, Putignano, Cento, Acireale, Sappada, Sciacca, Mamoiada. I dati non sono relativi solo ai comuni direttamente interessati da manifestazioni carnascialesche; riguardano per ciascuno l'intero distretto territoriale di appartenenza, evidenziando una ricaduta positiva a macchia d'olio. Emerge dall'indagine, inoltre, che a trainare il turismo di Carnevale, e quindi di un periodo tradizionalmente poco vivace come questo a cavallo tra febbraio e marzo, sono anche gli stranieri. A Venezia soprattutto: il suo Carnevale è quello che più attira il turismo dall'estero. Alle spalle del capoluogo lagunare, per movimento economico, si piazza Viareggio, coi suoi carri giganteschi, una fabbrica di emozioni e divertimento per ogni età. Al terzo posto a pari merito le manifestazioni di Ivrea, con la “battaglia delle arance”, e Fano.
«Erano già buone le previsioni per il Carnevale 2025 – considera Sandra Lupori, responsabile di Federalberghi Viareggio –. Ora che siamo agli sgoccioli, possiamo dire che questa edizione è andata benissimo. In questo fine settimana la città è assolutamente piena: il binomio con il rione Darsena porta un pubblico molto giovane. È andato bene anche giovedì grasso: il corso introdotto nel 2020, è stato un po’ sottotono il primo anno, ma dopo il Covid ha preso quota. Per martedì grasso non siamo ancora al tutto esaurito, nel fine settimana sì: il soggiorno medio è di due notti, una in media per il giovedì grasso; gli ospiti vengono da tutte le regioni, anche se quelle che vanno più forte sono Lombardia Lazio e Campania. Oltre agli stranieri». Secondo Lupori, un risultato in questi termini scaturisce «da un insieme di cose. La presidenza della Fondazione Carnevale, guidata da Marialina Marcucci, ha lavorato benissimo. Da quando c’è lei, ad esempio, le date dell’edizione successiva del Carnevale si sanno mentre è in corso l’edizione attuale: questo fa sì che molte persone che partecipano al Carnevale oggi, prima di andarsene prenotino anche per il prossimo anno».
«Il primo Carnevale d’Italia? È quello di Viareggio, non di Venezia – non la manda a dire Francesco Giannerini, presidente di Confesercenti Versilia – . Il dato riportato dall’indagine di Cna andrebbe scisso: perché Venezia attrae turisti in ogni stagione, quindi anche in inverno a prescindere dal Carnevale. Invece a Viareggio finché non inizia la stagione balneare non verrebbe nessuno: i turisti vengono perché c’è il Carnevale. Se a Venezia si potesse sapere quanti vanno solo per il Carnevale, il numero sarebbe sicuramente inferiore ai turisti di Viareggio. E comunque lo prova anche il fatto che a Viareggio c’è il tutto esaurito adesso. Faccio notare che fino agli anni passati il maltempo incideva sulle presenze turistiche di Carnevale, ora direi proprio meno».
Andrea Giannecchini, presidente di Cna provinciale, sottolinea quanto la sua associazione sia «da sempre molto attenta al Carnevale di Viareggio, sia per i carri, la cui costruzione richiede competenze artistiche e artigianali, che per la fabbricazione di vestiti e per il settore alimentare». Lo studio sull’economia di questi ultimi giorni di Carnevale «riguarda tutti gli aspetti elencati, sia quelli più direttamente legati al turismo che alla produzione alimentare tipica di Carnevale, come chiacchiere e frittelle», dice Giannecchini, che questa mattina accompagnerà Dario Costantini, presidente nazionale di Cna, in visita alla Cittadella e poi a un’iniziativa istituzionale. E conclude: «L’economia legata al Carnevale la vedo in crescita, grazie anche all’informazione che se ne fa. Ma anche a una certa ricettività, agli spettacoli: in momenti come quelli attuali, una dose di spensieratezza serve».
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