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Viareggio, chiude un altro negozio storico in Passeggiata: «Di questo passo sarà come un qualsiasi centro commerciale»

di Barbara Antoni

	I locali fino a pochi giorni fa occupati dalla Profumeria Frediani
I locali fino a pochi giorni fa occupati dalla Profumeria Frediani

Su 160 attività solo meno di 40 sono attualmente gestite da privati di commercianti del luogo: la parte restante è costituita da franchising

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VIAREGGIO. La Passeggiata perde un altro negozio storico, uno di quei gioielli che, oltre al commercio, hanno segnato un’epoca e contribuito allo sviluppo di un’economia cittadina in senso stretto. A chiudere i battenti, stavolta, è la Profumeria Frediani, sparita dal fondo al civico 72 di viale Marconi dove, dal 1989 fino a pochi giorni fa, ha accolto clienti da ogni dove – tra cui molte celebrità –, abituati a trovare tra i suoi scaffali cosmetici e profumi raffinati, trousse griffate e molto altro. Negli ampi fondi dell’ex profumeria i lavori sono in corso: a breve a prenderne possesso sarà il marchio Lacoste (già presente in Passeggiata in un fondo molto più piccolo) con i suoi capi d’abbigliamento.

«Abbiamo chiuso dopo quasi quarant’anni – spiega Dimitri Frediani, titolare della profumeria – perché non c’era più soddisfazione, eravamo stanchi. La Passeggiata è un tritacarne, i negozi stanno sempre aperti; ormai non ci sono più turni di chiusura. E poi la concorrenza, in particolare del commercio online: non è una novità, certo. C’è poi chi in Passeggiata riesce a sopravvivere non tanto per le vendite in negozio, ma grazie a quelle in internet e vendendo molto all’estero; ma anche grazie a sempre più frequenti buyer stranieri che vengono a Viareggio per fare acquisti di merce in grosse quantità; ultimamente questi buyer sono soprattutto cinesi».

Dei negozi della famiglia Frediani quello in Passeggiata era l’ultimo rimasto, il più giovane. Il primo negozio ad essere aperto, quello in via Fratti, che si affacciava sulla piazza del mercato (piazza Cavour) «lo abbiamo chiuso circa sette anni fa – ricostruisce sempre Dimitri Frediani –. Ormai la zona del mercato non era più quella di un tempo. Lo avevano fondato circa sessanta anni prima i miei genitori Giampiero ed Eugenia. Le nostre sono state sempre attività di persone presenti in negozio, attività che oggi vanno a sparire».

I ricordi di questo lungo passato commerciale, in particolare quelli «della Viareggio “bene” degli anni Novanta» sono tanti e bellissimi, racconta Frediani.

«Nella profumeria in Passeggiata sono venuti sempre molti cantanti: da Loredana Bertè, estrosa e simpatica, a Gianna Nannini e Renato Zero. Quest’ultimo conosceva molto bene una nostra cliente, anche lei commerciante, e più di una volta è venuto da noi. La scorsa estate abbiamo accolto in negozio Roby Facchinetti dei Pooh; a volte è venuto anche Luciano Moggi».

Per Piero Bertolani, presidente di Confcommercio Viareggio, veder uscire di scena la Profumeria Frediani (a poca distanza dalla chiusura della boutique Infante, nello stesso tratto della Passeggiata: nei suoi locali sta per aprire un punto vendita di Erbario Toscano) corrisponde all’ennesimo colpo al cuore pulsante della Passeggiata con dna viareggino. Lo spiega chiaramente, senza nascondere profonda amarezza. «Se ne va un’attività locale e subentra il punto vendita di una catena che non è gestita da imprenditori locali – riflette Bertolani –. Una perdita per il prodotto interno lordo della città. Perché i franchising usano i loro tecnici per allestire i negozi, i loro professionisti per la gestione delle attività, per non parlare degli investimenti: un’attività locale investe sempre sul territorio. C’è poi da considerare l’indotto che un’attività locale genera, rivolgendosi a commercialisti locali, a ditte locali delle pulizie, a muratori del posto. In Passeggiata ormai, su circa 160 negozi, quelli locali non arrivano neanche a quaranta».

È sempre difficile, sottolinea Bertolani, «coinvolgere le imprese quando si organizzano iniziative per la Passeggiata. Quando la proprietà è di Viareggio, parli con i titolari; invece, quando ti rivolgi a un franchising, trovi un commesso che ti dice di parlare con l’amministratore delegato». E, assolutamente non ultimo, il problema della perdita di identità. Aumentando progressivamente i punti vendita in franchising, «la Passeggiata perde la sua identità. Andando avanti di questo passo, sarà uguale a un centro commerciale qualsiasi», conclude Bertolani.


 

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