Il satellite Sentinel nello spazio grazie a due super viareggini nella squadra dell’Esa: chi sono e l’obiettivo della missione
Sono gli ingegneri nucleari Massimo Panicucci e Pier Bargellini: «Ci conoscevamo da prima. Ci siamo ritrovati in questo gruppo di persone da tutto il mondo»
VIAREGGIO. Due ingegneri nucleari viareggini nel core team (squadra centrale) di Esa (European Space Agency, fondata nel 1975 per coordinare i progetti spaziali di 22 stati europei), l’agenzia spaziale europea che il 6 dicembre scorso ha lanciato nello spazio il satellite Sentinel C1 con il lanciatore (razzo) Vega C. I due protagonisti della missione, partita dalla base di Kourou nella Guiana francese, sono Pier Bargellini, capo del segmento spazio di Copernicus in Esa, e Massimo Panicucci responsabile qualità per il ritorno al volo di Vega C in Esa.
Quasi incredibile che in un gruppo di circa trenta figure di massimi esperti in materie spaziali provenienti da tutto il mondo i due ingegneri nucleari viareggini si siano ritrovati.
«Conoscevo l’ingegner Bargellini prima di questa missione», racconta Panicucci, 67 anni, da due anni in pensione dall’Esa ma “richiamato” come super consulente quando il lanciatore Vega C è andato in crisi.
«Ho studiato ingegneria nucleare a Pisa – prosegue il racconto –, un percorso di studi che passa da molte discipline; per quanto mi riguarda, mi sono specializzato negli aspetti della qualità e sicurezza dei lanciatori». All’Esa (una Nasa europea), Panicucci ha iniziato a lavorare nel 1989 nella sede in Olanda. «Vi sono rimasto quindici anni – ripercorre – poi mi sono spostato, sempre per lavoro, a Frascati e poi di nuovo in Olanda. Da quando sono in pensione sono tornato a Viareggio».
Il recente lancio nello spazio di Sentinel C1, satellite con funzionalità di monitoraggio prevalentemente a scopo ambientale, «è stata doppiamente importante, e ha segnato il ritorno al volo del lanciatore Vega C, che due anni fa aveva avuto delle anomalie ed era rimasto a terra. Abbiamo dovuto fare test in Sardegna per riqualificarlo – fa sapere –. Un razzo è fatto di diversi stadi: ogni stadio, una volta utilizzato, viene lasciato durante la corsa. Infatti il progetto si chiamava “Return to flight” (ritorno al volo, ndr). Anche questa missione era commissionata dall’Esa: era importante per il ritorno al volo di Vega C e del satellite Sentinel C1, che era stato “messo nel congelatore”: la missione è stata un successo».
Entrambi gli ingegneri nucleari viareggini hanno ricoperto, nella missione, ruoli chiave. «Io mi occupo del lanciatore – spiega ancora Panicucci –, Bargellini del satellite, della sua missione e messa in orbita: la fase operativa, insomma. Come capo dipartimento di Copernicus in Olanda, Bargellini si occupa di tutti i satelliti Sentinel».
Sentinel, una sentinella nello spazio dell’Unione europea, «sta nello spazio per monitorare la terra dall’alto – va nello specifico l’ingegner Panicucci –; ha un radar in orbita polare, che “spazzola”, questo il termine tecnico, la terra ogni sei ore. La realizzazione di un satellite come Sentinel richiede circa sei-sette anni per lo sviluppo; in prevalenza le sue parti sono realizzate in Italia, dall’industria Tas-I (acronimo per Thales Alenia Space Italia spa) con sede a Roma, parte di un gruppo industriale molto più grande».
Chi, come gli ingegneri nucleari viareggini Panicucci e Bargellini, lavora presso l’Esa, è soggetto a spostamenti fra le sue sedi. «Esa ha vari centri – spiega infatti Panicucci –. Il quartier generale è a Parigi, mentre la sede più tecnica si trova in Olanda. Un’altra sede si trova in Italia, a Frascati, dove è stato sviluppato il lanciatore Vega C, poi costruito in un’altra sede italiana di Esa, a Colleferro, sempre in provincia di Roma. Invece la sede per gli astronauti si trova a Colonia in Germania; sempre entro i confini tedeschi, a Darmstadt, si trova la sede che gestisce le operazioni di controllo dei satelliti in orbita».
Dopo l’ultimo periodo passato a Korou nella Guiana francese, l’ingegner Panicucci è atterrato ieri, alla fine di un lungo volo, all’aeroporto Da Vinci di Firenze per poi dirigersi alla volta di Viareggio, dove abita con la famiglia. Ma presto ripartirà. «A metà del prossimo anno – anticipa – saremo impegnati a lanciare un nuovo satellite nello spazio».