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Forte dei Marmi attacca su cava Fornace

Forte dei Marmi attacca su cava Fornace

Cinque sindaci al tavolo per salute, sicurezza ed economia

02 maggio 2024
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PIETRASANTA Salute pubblica, sicurezza idrogeologica ed economia: le amministrazioni comunali di Massa, Montignoso, Forte dei Marmi, Seravezza e Pietrasanta scelgono la strada del percorso condiviso, a tutela della comunità, a livello locale. Da qui l’incontro che ha visto la partecipazione del sindaco  Alberto Giovannetti e dell’assessore Tatiana Gliori per Pietrasanta  e ancora del il primo cittadino di Massa, Francesco Persiani, del sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti e dell’assessore all’ambiente Giulio Francesconi, di  Enrico Ghiselli, delegato all’ambiente per il Comune di Forte dei Marmi e ancora di  Michele Silicani, assessore per l'amministrazione di Seravezza. Buoni propositi, ma sulla discarica di Cava Fornace le divergenze  restano.

“Ringrazio i colleghi per avere raccolto la nostra proposta –  le parole di Giovannetti – scaturita dalla necessità di provare a impostare una linea di azione più unitaria possibile su Cava Fornace  per una più ampia rappresentatività nell’interlocuzione con gli organi sovracomunali e un peso maggiore nella definizione del futuro dell’ex discarica. Ma li ringrazio soprattutto perché, durante il nostro incontro, questo obiettivo si è spontaneamente ampliato ad altre situazioni: ad esempio l’erosione della costa, l’attività estrattiva e del lapideo, il futuro del settore turistico e la gestione ambientale in generale. Sono emerse posizioni anche molto rigide, ma il nostro obiettivo non è l’imposizione: dobbiamo infatti cercare le soluzioni più utili al benessere delle nostre comunità”.

Come da premessa sulla discarica di Cava Fornace va però registrata la posizione dell'amministrazione di Forte dei Marmi. "Da sempre siamo per la sua chiusura.  La localizzazione di tale sito, fin dall'inizio, ha rivelato la sua inadeguatezza: si trova  in una zona carsica, su una "faglia", con sottostanti falde acquifere , vicinissima ad un'area protetta (Lago di Porta) e vicina ai depositi di acqua potabile che servono il comune di Forte dei Marmi ed al fiume Versilia che sbocca in mare tra Cinquale e Forte. Sempre durante l'incontro dei giorni scorsi - le parole di Ghiselli -   ho fatto notare che la presenza della discarica è in collisione con l'attività turistica, che tra gli occupati nel settore lapideo e quelli del settore turistico c'è una divaricazione enorme. Ben vengano soluzione condivise, ma  non certamente  quella di convertire la discarica di Cava Fornace per la marmettola. Ho fatto una proposta di valutare una possibilità di parziale aiuto alle aziende lapidee per coprire in parte gli eventuali extra-costi derivanti dal trasportare in discariche più lontane i residui delle lavorazioni, mentre industrie e Regione dovrebbero cercare altri siti idonei. Al tempo stesso le imprese del lapideo dovrebbero dare incarichi per studiare sistemi di recupero del materiale di risulta. Su questo si potrebbe trovare un accordo, sempre che  si voglia difendere veramente l'ambiente e non per finta".

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