Il Tirreno

Versilia

L’arresto

Le borse e i gioielli di lusso in auto incastrano i ladri delle ville versiliesi: presi due uomini accusati di quindici colpi – Video

Le borse e i gioielli di lusso in auto incastrano i ladri delle ville versiliesi: presi due uomini accusati di quindici colpi – Video

Vittime prevalentemente turisti che affittavano case sul territorio. I furti avvenivano di notte, quando le persone erano in casa

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VIAREGGIO. Agivano di notte mentre le vittime erano in casa a dormire. A tradire i ladri è stata proprio un’auto rubata usata durante i furti dove sono stati trovati oggetti di lusso, come scarpe e borse, che venivano rubate dalle case. La polizia ha arrestato stamani, 15 febbraio, due cittadini albanesi, rispettivamente di 34 e 44 anni, in provincia di Massa, in seguito a una serie di furti in ville nella zona della Versilia. L'attività di indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lucca, che ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del GIP. Le indagini sono state avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Lucca insieme ai Commissariati di Viareggio e Forte dei Marmi dopo una serie di furti in abitazioni di pregio nei comuni di Pietrasanta e Camaiore durante l'estate scorsa.

I furti avvenivano durante la notte, spesso in presenza di persone all'interno delle abitazioni, tra cui bambini. Le vittime erano principalmente turisti stranieri che avevano affittato le residenze per brevi periodi. La svolta delle indagini si è verificata dopo il furto di un'auto, un' Audi Q3 Sportback nera con i vetri oscurati. L'utilizzo del veicolo è stato rilevato solo durante la notte in zone isolate residenziali, caratterizzate dalla presenza di numerose ville. Sotto la direzione della Procura della Repubblica, le autorità hanno avviato un'attività tecnico-investigativa che ha consentito di confermare il coinvolgimento della Sportback nei furti oggetto di indagine.

Successivamente, attraverso servizi di osservazione, è stato individuato il punto esatto in cui l'auto veniva parcheggiata prima e dopo i furti. I due indagati, identificati come gli autori dei furti, accedevano al piazzale dove era parcheggiata l'auto attraverso un varco all'interno di una rete di recinzione, a piedi da un'area boschiva poco distante dalla massicciata ferroviaria. I due individui, parzialmente travisati e con guanti, utilizzavano le chiavi dell'auto per commettere i furti e poi parcheggiavano nuovamente l'auto prima dell'alba. Dopo l'identificazione dei due soggetti, le indagini si sono concentrate su eventuali altre autovetture in loro possesso, ipotizzando che avessero a disposizione anche veicoli "puliti" per non attirare l'attenzione durante i loro spostamenti.

Le attività tecnico-investigative hanno permesso di documentare i movimenti delle auto in uso ai sospetti e di localizzare l'Audi Q3 Sportback nei luoghi interessati dai furti. Questi si sono verificati anche in altri comuni, tra cui Massarosa, Seravezza, Forte dei Marmi e Lucca, nelle zone collinari di Pieve Santo Stefano, dove i due sospetti hanno colpito per ben tre volte solo nella notte del 15 luglio. Gli investigatori hanno battuto tutti i giorni i tragitti percorsi dall'auto alla ricerca di telecamere utili e delle vittime di eventuali altri furti. A bordo della macchina, in quell’occasione, c’erano tutti e due gli indagati e nel bagagliaio dell’auto le forze dell’ordine hanno trovato una spropositata quantità di beni (scarpe Hogan, borsa Chanel, due pochette ed una cintura Luis Vuitton, abbigliamento di marca, scarpe Icon, trolley rivestito in pelle pregiata, occhiali da sole Ray-Ban, zaino Jan Sport, bracciali ed accessori per telefoni, persino un documento di una delle vittime), di cui non veniva fornita alcuna valida giustificazione.

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