Ecco come costruisco le case antisismiche per i giapponesi
Andrea Volpe, architetto viareggino e docente universitario, ha progettato e realizzato la “Casa cielo” nel sud del Paese
VIAREGGIO. Nella zona più a sud dell’arcipelago del Giappone c’è una città che si chiama Kagoshima, conta oltre 600mila abitanti in tutto il suo comprensorio. La vita scorre veloce nella baia nipponica, dall’altra parte del mare, a qualche chilometro, un vulcano sbuffa e borbotta scuotendo di tanto in tanto la terra. Proprio vicino alla ferrovia c’è una casetta rivestita di legno scuro, ha un nome piuttosto esotico per quelle zone: si chiama“Casa cielo”. La piccola villetta è di 120 metri quadrati, su due livelli ed è completamente antisismica, come le norme del Giappone impongono. Il cielo che accomuna la casina giapponese e l’Italia è quello di Viareggio: a idearla infatti è stato Andrea Volpe, un architetto viareggino, professore di composizione architettonica e urbana presso il dipartimento di Architettura all’università di Firenze.
«Casa Cielo - racconta Volpe -è stata progettata per essere costruita per quell’area centrale di Kagoshima vicino alla nuova stazione dei treni dell’alta velocità, quindi con costo del terreno molto alto, in modo che dalla grande finestra sulla facciata laterale si potessero vedere gli alberi del piccolo parco vicino».
Dalla camera da letto principale di Casa Cielo una finestra con anta diventa un grande specchio in modo tale che chi è alla scrivania o a letto può vedere riflesse le chiome degli alberi che si trovano dal lato opposto.
«Questo è un piccolo omaggio ad una famosa opera dell’architetto Le Corbusier - dice Volpe - uno dei maestri dell'architettura moderna».
Il primo prototipo della Casa Cielo è del marzo 2014 doveva servire come modello per sancire l’inizio della collaborazione di Volpe come progettista alla Sanyo House Company, un’importante azienda edile giapponese. Nonostante fosse solo un prototipo, la villetta ha avuto un grosso il successo mediatico tanto che è stata poi venduta. Adesso il progetto Casa Cielo diventerà “Rione Verde” sempre a Kagoshima: un quartiere intero di circa quaranta casette italiane.
«Ovviamente la struttura lignea è sempre rinforzata con controventi (elementi diagonali, ndr) che formano una struttura sufficientemente rigida tale da assorbire bene le scosse di terremoto. La struttura in legno viene montata sul cemento armato».
I tempi di realizzazione di costruzione delle case è di sei mesi e si possono portare via con 150mila euro l’una.
«In genere il mercato edilizio è simile a quello americano - dice - scegli la casa su catalogo o la adatti alle tue esigenze con gli architetti della ditta che te la personalizzano».
Il rapporto di Volpe col Giappone è iniziato nel 2000 quando con altri colleghi architetti ha partecipato a “Mukojima Net Event, Art and Architecture Festival”, un festival d’arte e architettura di Tokyo al quale ha partecipato con il progetto “Polycarbonate House” (una casa di policarbonato, ndr) ispirato alle case che gli homeless di Tokyo, aumentati dopo la crisi economica degli anni '90, che si costruivano piccole case con il cartone nel parco di Ueno e lungo il fiume Sumida.
«All’epoca c'era ancora la lira ed era costosissimo andare in Giappone - dice - quindi è nata l’idea che un gruppo di architetti italiani, thailandesi e giapponesi si costruissero una casa a Tokyo assemblando i pezzi comprati ad un centro bricolage: acqua e luce erano prestati dai vicini. La casa era come un elettrodomestico: attaccavi la spina, portavi la prolunga dell'acqua e funzionava tutto. Di notte la casa diventava una lampada grazie al policarbonato che simulava gli scorrevoli in carta di riso delle case tradizionali giapponesi».
La villetta luminosa è una vera opera d’arte pubblicata su molte riviste internazionali.
Dal 2006 Volpe e il collega architetto Yoichi Sakasegawa hanno fondato lo studio di architettura e lavorano su progetti paralleli in Giappone e in Italia: il museo civico di Camaiore e i nuovi arredi del centro storico di Camaiore. Tra i tanti progetti premiati c’è stato quello per il nuovo mercato coperto di Forte dei Marmi.
«Insieme al mio socio Yoichi Sakasegawa stiamo completando il progetto per la nuova sede della ditta Sanyo House - conclude - un edificio di sette piani in cemento armato, ovviamente antisismico, a Kagoshima nel sud del Giappone che inaugureremo questo novembre».
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