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Marley, il cane cieco vivo per miracolo che in Toscana ha trovato l’amore e i suoi propositi per il 2025

di Marley Supercane
Marley, il cane cieco vivo per miracolo che in Toscana ha trovato l’amore e i suoi propositi per il 2025

Basta a luoghi “interdetti” agli amici a quattro zampe e poi, cari padroni, tenete i vostri cuccioli perché lasciarli liberi è pericoloso

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Marley è un cane cieco che rischiava di essere soppresso. Poi, il 17 marzo del 2019, ha trovato casa in una famiglia di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa. Oggi Marley Supercane è una star dei social. Di seguito i propositi del Supercane per il 2025, in una lettera pubblicata nell’inserto de Il Tirreno “I nostri pelosetti”. 


Non ho potuto vedere sorgere l’alba del nuovo anno perché i miei occhi non funzionano, ma posso vedere sorgere l’alba dei miei sogni perché per sognare occorrono soltanto il cuore e un pizzico di fantasia.

Vorrei che questo mondo diventasse davvero a misura di cane che noi pelosetti non ricevessimo più i tanti “No, non può entrare” nei locali pubblici, perché se è vero che potremmo avere le zampine un pochino sporche di fango, ricordatevi sempre però che quel fango si può lavare mentre la nostra anima risplenderà in eterno del candore della fedeltà e dell’innocenza.

I peli, denominati da me fibre della felicità, troppo spesso sono il motivo per il quale ci viene rifiutata la corsa dai tassisti.

A volte la vita è talmente semplice ma voi umani cercate spesso di complicarvela, basterebbe un semplice telo per rivestire il taxi quando saliamo noi, da togliere prontamente alla corsa successiva e il gioco sarebbe fatto.

Insomma, alcune volte noi animali non siamo accolti a zampe aperte, non per colpa nostra, ma a causa dell’inciviltà di alcuni conduttori. Perché se è vero che abbiamo acquisito dei diritti, è altrettanto vero che esistono dei doveri, purtroppo non sempre rispettati.

Essere costretti a non poter più fare una bella passeggiata perché alcune persone lasciano i propri cani sciolti dove non si dovrebbe, è estremamente avvilente. Ma ci pensano mai questi conduttori che ci potrebbero essere persone che hanno paura di noi cani oppure si potrebbero incontrare altri cani che non ci piacciono? Io per esempio non vado d’ accordo con i maschietti e se li trovo sul mio cammino è un problema. Sicuramente lo sanno, ma preferiscono agire per proprio “tornaconto” senza rispettare la legge e soprattutto gli altri, prova ne sono le risposte: “Ma il mio cane è buono, non farebbe male a una mosca” o “ Il mio peloso ha bisogno di stare sciolto, non ho neanche il guinzaglio”.

Il rispetto è alla base dell’educazione, e quando viene meno è una mancanza importante. Si tratta di piccole accortezze che, però, potrebbero far grande la società, quella stessa società della quale molti di noi, tra cui anche io, siamo al servizio: cani da ricerca, da salvataggio, da macerie, da terremoti.

Noi pelosi non facciamo però soltanto questo perché riusciamo a portare anche un sorriso tra i bambini ricoverati in ospedale e riuscire a vedere una piccola mezzaluna illuminare quei visi troppo spesso scavati per colpa della malattia contro la quale stanno combattendo. Ecco, questo è un dono per l’anima. Vorrei davvero con tutto il cuore che le porte degli ospedali si aprissero a chi sa regalare minuti di allegria a un destino di lacrime.

Io sono cieco e non ho gli occhi per vedere se il locale mi aprirà la porta o il taxi lo sportello, ma ho qualcosa di immenso che alcuni umani hanno perso: la speranza. E zampa nella mano, con la speranza nel cuore, mi auguro che questo 2025 possa essere ancora più amico di noi pelosetti. 

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