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La visita

Mattarella “benedice” nave Trieste: festa per il giuramento dei cadetti a Livorno

di Martina Trivigno
Il presidente della Repubblica Mattarella col ministro Crosetto (foto Franco Silvi)
Il presidente della Repubblica Mattarella col ministro Crosetto (foto Franco Silvi)

Visita lampo del presidente della Repubblica, poi il volo all’inaugurazione di Notre-Dame

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LIVORNO. Nave Morosini, ormeggiata poco distante nel porto di Livorno, spara 21 colpi di artiglieria quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa il suo ingresso in Trieste. La più grande nave militare costruita dalla cantieristica nazionale dal secondo dopoguerra a oggi è stata consegnata sabato 7 dicembre alla Marina nel corso di una cerimonia solenne. Nel suo hangar – che può contenere fino a 14 velivoli – risuona l’Inno di Mameli e il capo della Stato fa il suo ingresso accanto al ministro della Difesa, Guido Crosetto. Camminano sul tappeto rosso, fianco a fianco, sfilando davanti ai militari. Poi si siedono nel posto d’onore che è stato loro riservato nella tribuna delle autorità: il presidente della Repubblica assiste, senza alcun intervento.

La città

È il giorno in cui i riflettori d’Italia sono puntati su Livorno in una cerimonia dal doppio significato: la consegna, come detto, di Nave Trieste alla Marina e il giuramento dei 150 allievi della prima classe dell’Accademia Navale di Livorno. «Per la prima volta, un giuramento di allievi ufficiali avviene su una nave militare – spiega il ministro – . Nave Trieste è il frutto del lavoro di migliaia di persone: ingegneri, tecnici, operai. Solo poche nazioni possono costruire un’opera d’ingegno e di alta tecnologia simile, che racchiude storia, conoscenza e tecnologia avanzata. Ricordo che ogni mezzo delle forze armate serve a garantire la sicurezza del Paese, a difenderlo, e questo è anche lo scopo di questa nave. Oggi l’investimento per la Difesa è una necessità. E non perché ce lo chiede la Nato, ma perché viviamo in tempi drammatici. A qualcuno non piace parlarne, pensando che nulla sia cambiato, ma da due anni a questa parte la necessità di programmare e prepararci a difendere il Paese è improcrastinabile, soprattutto in un momento storico, come quello attuale, caratterizzato da nuove ed emergenti minacce alla sicurezza, anche alla luce dei recenti eventi in Medioriente. Destinare alla Difesa il 2 per cento del Pil non è un obiettivo burocratico: serve a prevenire un attacco come quello che ha subito Israele senza però danni per i cittadini e, più in generale, il Paese».

Nave Trieste e la cerimonia

Nave Trieste, lunga 245 metri, per un dislocamento complessivo di 37.500 tonnellate e capace di imbarcare più di mille persone, è stata costruita da Fincantieri. «Celebriamo un momento di grande orgoglio nazionale – commenta l’amministratore delegato e direttore generale Pierroberto Folgiero – . Questo straordinario risultato è il frutto della visione strategica e delle competenze manifatturiere che il nostro Paese sa esprimere. Con le sue avanzate capacità tecnologiche e operative, questa unità rafforza la proiezione internazionale dell’Italia e testimonia l’eccellenza di Fincantieri come partner innovativo per la Difesa».

Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente della Regione, Eugenio Giani. «La consegna di una nave così evoluta, punto di riferimento per la Marina, è di grande auspicio anche per la città e il porto di Livorno, dove verrà realizzata la Darsena Europa che porterà il pescaggio a 20 metri e aprirà nuove linee marittime al servizio di tutta l’Italia», commenta il governatore. L’Inno di Mameli scandisce la fine del momento solenne e il presidente Mattarella se ne va. Giusto il tempo di un pranzo veloce a bordo della nave ed è già tempo di ripartire. L’auto presidenziale, parcheggiata davanti al Trieste, l’accompagna all’aeroporto Galilei di Pisa per volare verso Parigi, atteso (alle 18 del 7 dicembre), insieme a una cinquantina di altri capi di Stato, per la riapertura della cattedrale di Notre-Dame.

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