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Arezzo, mamma e figlia salvate col parto d’emergenza: il raro problema all’utero scoperto dai medici

Arezzo, mamma e figlia salvate col parto d’emergenza: il raro problema all’utero scoperto dai medici

La donna si è presentata in ospedale in condizioni gravi: il team del dottor Francalanci ha operato d’urgenza e alle 00,24 la piccola è venuta alla luce regolarmente

08 luglio 2024
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AREZZO. Un intervento ha salvato la vita a una giovane mamma e alla sua bambina di 29 settimane.

L’intervento

Il parto cesareo in emergenza è stato praticato dai sanitari dell’ospedale La Gruccia di Montevarchi, in provincia di Arezzo, dove la madre si trova ora ricoverata in buone condizioni, poco dopo la mezzanotte del 7 luglio scorso. La bambina è stata invece trasferita alla Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Le Scotte di Siena, dove sarà monitorato il decorso.

Il racconto

«La giovane mamma si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria alla Gruccia alle 23,30 di sabato 6 luglio – racconta il direttore dell’Ostetricia Ginecologia, dottor Filippo Francalanci – con un quadro di addome acuto ma soprattutto con una importante bradicardia fetale che poteva essere compatibile con un distacco della placenta. È stato pertanto deciso di intervenire immediatamente con un taglio cesareo in emergenza. Alle 00:24 è venuta alla luce una neonata viva e vitale alla 29 settimana di gestazione».

Il lavoro dei medici

L'intervento dei sanitari dell’ospedale del Valdarno aretino, guidati dal dottor Francalanci, è stato provvidenziale perché la madre presentava un quadro clinico particolarmente rischioso. «La rottura atraumatica dell'utero, che si manifesta in 0,7 casi ogni 10.000 parti – spiega ancora il dottor Francalanci - può avere, infatti, gravi conseguenze per la madre e per la neonata. È stato quindi importante agire tempestivamente. Un plauso va a tutto il personale che si è trovato coinvolto e che ha saputo rispondere in modo eccellente». «La madre si trova in buone condizioni generali di salute nel nostro reparto - afferma la direttrice del presidio ospedaliero del Valdarno, Patrizia Bobini -. Un grande ringraziamento va a tutto il personale sanitario: ginecologi, anestesisti, ostetriche, pediatri, infermiere e oss. Grazie al loro lavoro e alla loro grande professionalità hanno saputo affrontare un evento così difficile evitando il peggio».

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