Corriere morto, Nicolas legato e gettato in un pozzo. L’ipotesi principale: è stato strangolato
Uno degli arrestati avrebbe indicato il luogo in cui era il cadavere del 40enne, che trasportava un carico di borse Gucci
GROSSETO. In verticale, legato mani e piedi, addosso i vestiti con i quali era uscito di casa nel giorno in cui era sparito: mercoledì 22 maggio. La testa in un sacchetto. Così, nel pomeriggio di martedì scorso, i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di Nicolas Matias Del Rio, il corriere quarantenne di Abbadia San Salvatore il cui furgone era stato rapinato del carico (borse Gucci per un valore stimato di 500mila euro), dal pozzo di una villetta in località Case Sallustri, nel territorio del comune di Arcidosso.
La salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale Misericordia di Grosseto per essere sottoposta all’ispezione cadaverica. Quali sono state le cause della morte dovrà stabilirlo l’autopsia, della quale sarà incaricata dopodomani la squadra del professor Mario Gabbrielli, professore ordinario di medicina legale dell'università di Siena.
Ipotesi strangolamento
Al momento - sulla base di un’osservazione esterna - gli inquirenti tenderebbero a escludere ferite da arma contundente, da perforazione o da taglio, così come da arma da fuoco; poco distante era stato dissotterrato un fucile, che viene sottoposto a ulteriori accertamenti ma che non sarebbe stato usato di recente. Allo stato attuale, le ipotesi su cui si concentra l’attenzione sarebbero soffocamento o strangolamento.
I tre arrestati
Omicidio volontario, sequestro di persona, rapina e danneggiamento sono i capi di imputazione contestati ai tre uomini stranieri, un albanese e due turchi, già arrestati e in carcere: si tratta dei soggetti che erano a bordo dell'auto Fiat Panda gialla che seguiva il furgone di Del Rio il giorno della scomparsa, come hanno rivelato le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Nel frattempo altri due nomi sono stati iscritti nel registro degli indagati: si tratta dei familiari di due degli arrestati ma nei loro confronti al momento non sarebbero stati presi provvedimenti cautelari.
ll 15 giugno sono già stati arrestati mentre stavano cercando di lasciare l'Italia Klodjan Gjoni, 33enne albanese, residente a Castel del Piano (Gr), e Ozkurt Bozkurt, 44enne turco di cittadinanza, abitante ad Arcidosso (Grosseto). Il 20 giugno è stato arrestato, mentre anche lui stava organizzando la fuga, Kaja Emre, 28enne turco. Tutti e tre sono ritenuti i rapinatori, i sequestratori e gli assassini di Del Rio.
Dove è stato trovato il cadavere
La villetta nella quale è stato ritrovato il cadavere era nella disponibilità di Niko Gjoni, padre di Klodjan, accusato di concorso in rapina, danneggiamento e sequestro di persona, gli stessi reati addebitati a Zindan Bozkurt, padre di Ozkurt. Klodjan Gjoni sarebbe stato l'uomo fatto salire a bordo del furgone da Del Rio e anche quello che avrebbe fatto subito dopo la telefonata al datore di lavoro del corriere, spacciandosi per un tale "Goni”. Il 33enne albanese è stato bloccato mentre cercava di prendere un volo da Ciampino per rientrare a Tirana.
La svolta nel giallo con il ritrovamento del cadavere è arrivata proprio mentre l'arrestato era interrogato nel carcere di Regina Coeli di Roma dai pubblici ministeri Giovanni De Marco e Valeria Lazzarini. I tre stranieri avrebbero assaltato il furgone che trasportava circa 400 borse della marca Gucci, che Del Rio doveva consegnate a una ditta di Scandicci (Firenze) per conto della ditta di autotrasporto la New Futura di Piancastagnaio, che lo aveva assunto lo scorso 1 maggio. Secondo gli investigatori, i tre arrestati avrebbero aggredito Del Rio, rubato il carico della merce e dato fuoco al furgone per cancellare le tracce. Il corriere sarebbe stato poi portato in località Case Sallustri, nel comune di Arcidosso, in una villetta usata per le vacanze di cui è giardiniere Niko Gjoni, e qui sarebbe stato ucciso e gettato in un pozzo artesiano.