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Alluvioni, grandine, caldo: nel 2023 la Toscana ferita 44 volte

di Francesca Ferri
Alluvioni, grandine, caldo: nel 2023 la Toscana ferita 44 volte

Dalla piena alle mareggiate: il report stilato da Legambiente

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Se lo European Severe Storm Database registra tutti gli eventi estremi, anche le tempeste di fulmini e gli eventi che si verificano sul mare – spiegano da Coldiretti, che da anni per le sue analisi si affida al database europeo –, un altro report, quello dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, conteggia solo gli eventi meteo estremi che si rovesciano sulla terraferma. E che, in Toscana, nel 2023 ammontano a 44.

Il report è realizzato insieme al Gruppo Unipol e quest’anno, dai dati che ha raccolto, dipinge un quadro più che chiaro della direzione in cui il Pianeta sta andando: il 2023 è l’anno in cui la crisi climatica ha accelerato il passo. E anche la situazione in Toscana lo conferma.

La Toscana è la terza regione in Italia per numero di eventi meteo estremi che, come detto, sono stati finora 44. Al primo posto c’è la Lombardia con 62 eventi, seguita dall’Emilia-Romagna, seconda più in sofferenza con 59 eventi. A seguire ci sono Lazio (30 eventi), Piemonte (27), Veneto (24) e Sicilia (21).

In tutta Italia quest’anno gli eventi estremi sono saliti a quota 378, segnando +22% rispetto al 2022, con danni miliardari ai territori e la morte di 31 persone.

In aumento soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record registrate nelle aree urbane (+150% rispetto ai casi del 2022), le frane da piogge intense (+64%); e poi le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%). Anche le zone in alta quota sono state in forte sofferenza con lo zero termico che ha raggiunto quota 5.328 metri sulle Alpi e con i ghiacciai in ritirata. Prato è stata tra le città più colpite insieme a Roma, Milano, Fiumicino, Palermo.

In Toscana gli eventi segnalati nel report sono stati (dal più recente al più vecchio): gli allagamenti a Cantagallo (Prato) il 13 dicembre; la megamareggiata con onde di 4 metri e una tromba d’aria a Livorno e la mareggiata che ha allagato Marina di Pisa il 2 dicembre; l’esondazione del torrente Bagnolo a Prato l’11 novembre; la tromba d’aria a Castel Focognano (Arezzo) il 7 novembre; gli allagamenti a Campi Bisenzio (Firenze) il 4 novembre; l’esondazione del torrente Sanguigna a Rosignano Marittimo (Livorno), costata la vita a due anziane di una Rsa, la piena di un torrente a Lamporecchio (Pistoia), per la quale sono morti due coniugi, l’esondazione del fiume Agna a Montale (Pistoia) e la tromba d’aria con grandinata al Puntone di Scarlino (Grosseto), tutte il 3 novembre; l’alluvione di Prato (tre eventi) dovuta allo straripamento del fiume Bisenzio, che ha colpito anche Quarrata e Montemurlo, sempre il provincia di Prato, il 2 novembre, eventi che sono costati la vita a due uomini, uno di Montemurlo e uno di Prato; la tromba d’aria a Torre del Lago, Viareggio (Lucca) il 30 novembre; gli allagamenti dovuti alle forti piogge a Lucca il 25 ottobre; gli allagamenti per forti piogge a Pietrasanta (Lucca) il 24 ottobre; il nubifragio che si è abbattuto su Livorno il 19 ottobre e, lo stesso giorno, la tromba d’aria ad Antignano, sempre a Livorno; la pioggia battente, 127 millimetri in poco più di un’ora, a Follonica il 18 ottobre; il record di temperatura, 32 gradi, a Prato il 2 ottobre; i 33 gradi registrati a Firenze il 1° ottobre, dieci in più della media del periodo; le piogge intense su Pisa e la mareggiata a Castiglione della Pescaia (Grosseto) il 28 agosto; i record di temperatura, tutti sopra i 40 gradi, a Larciano (Pistoia), Pistoia, Capannori (Lucca), Empoli (Firenze) il 23 agosto; la grandinata che ha danneggiato le vigne di Brunello a Montalcino (Siena) il 18 agosto; gli allagamenti da piogge intense a Siena il 14 agosto; la tromba d’aria a Riotorto, Piombino (Livorno) il 1° luglio; il nubifragio che ha allagato Siena il 13 giugno; le piogge intense su Arezzo e Castellina in Chianti (Siena) il 3 giugno; le frane dovute a piogge intense a Marradi (Firenze) il 17 maggio; le grandinate su Scansano (Grosseto) e Cascina (Pisa) il 12 maggio; la grandine su Volterra (Pisa) il 15 aprile; la tromba d’aria su Firenze il 31 marzo; la grandine a Bagno a Ripoli (Firenze) il 19 gennaio; il nubifragio su Calenzano (Firenze) e su Vernio (Prato) il 9 gennaio.

Un bollettino disarmante, registrato in un Paese, l’Italia, che – denuncia Legambiente – non ha un Piano nazionale di adattamento al clima. «Il governo Meloni lo approvi subito – è l’appello di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – stanziando anche le relative risorse economiche, che invece continuiamo a spendere per intervenire dopo i disastri come dimostrano gli 11 miliardi di euro solo per i danni delle due alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana».

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