Festival di Sanremo, discoteca Ariston: ecco le pagelle delle trenta canzoni in gara
Tanti giovani e dominano i ritmi dance. Il rock della Bertè, i nuovi Ricchi e Poveri e Diodato di un altro pianeta
A Sanremo 2024 si balla. Tra i trenta brani selezionati da Amadeus parecchi sono ritmati, qualcuno addirittura dance. Dominano anche gli archi, mentre sono poco rappresentati i “testi sociali” e alcuni brani parlano della condizione femminile. «Non c’è più la vecchia canzone “sanremese” costruita per l’occasione – dice il direttoreartistico – sono brani chepotrebbero uscire in qualsiasi momento dell’anno», e che lui ha selezionato tra oltre 400.
Ecco cosa ascolteremo nella lunga maratona serale/notturna del Festival dal 6 al 10 febbraio.
Clara - Diamanti grezzi
È la vincitrice del Sanremo Giovani che accede alla gara. Ha un’intro con gli archi ed un inizio lento cui segue il ritmo. Brano moderno con molta elettronica e parecchi cambi di atmosfera. Piacevole.
Diodato - Ti muovi
Gioca in un altro campionato. Il brano è una ballata intensa con melodia sul ritornello. Grande eleganza come nello stile di Diodato che spinge molto sugli archi.
Mahmood - Tuta gold
Anche lui parte con gli archi ma poi svolta verso il ritmo dance e l’elettronica. Una canzone che ha un andamento differenziato. Piacerà molto alle radio.
Sangiovanni - Finiscimi
Un inizio lento e lungo prima dell’arrivo della melodia. Il cantato è scandito e alla fine anche per lui un trionfo d’archi. Poco incisiva.
Loredana Bertè - Pazza
Il pezzo attacca subito forte di ispirazione rock con la chitarra e una batteria che spinge in chiave ritmica. Si sente tutto il graffio Berté quando “picchia”.
BNK 44 - Governo punk
La band toscana arriva dalle “qualifiche” di Sanremo Giovani. Brano in “quota archi” ma in chiave moderna. Un brano ritmico, vivo e fresco.
A. Amoroso - Fino a qui
Inizio con il piano poi entra la voce per un avvio intenso. Una rullata introduce il ritornello con molti archi e una chitarra elettrica di sottofondo. Molto intensa, un po’ urlata.
Fred De Palma - Il cielo non ci vuole
Dominano il ritmo e l’elettronica. Sulla voce un filtro vocale. Brano adatto per le radio e soprattutto i live con la sua anima dance.
Mannoia - Mariposa
Attacca subito il canto su una base di bassi potenti. Anima tzigana/latina, ritmica e ballabile con la chitarra acustica protagonista. Ineccepibile l’esecuzione.
The Kolors - Un ragazzo una ragazza
Si scende in pista senza ritegno. Funk e italo disco, senza mai mollare. È la figlia maggiore della hit “Italodisco”.
Emma - Apnea
Ballata con molta elettronica. Fa ballare sul ritornello. Una Emma nuova che osa un po’.
Santi Francesi - Amore in bocca
Ultima entrata da Sanremo giovani. Per la band ex XFactor un inizio lento, voce e piano ma una cassa “dritta”.
Click Boom! Il brano di Rosa
Luini parte carico di atmosfera e poi a metà del ritornello diventa urban e la ritmica elettronica. Molto frammentata tra ritmi martellanti e melodie vocali.
Negramaro - Ricominciamo tutto
Breve intro strumentale e poi entra sul piano la voce di Giuliano. Un crescendo, ma non esplosivo.
Bigmama - La rabbia non ti basta
Ancora si balla su una canzone moderna. Inizio con voce filtrata, poi entra un martellante ritmo elettronico.
Renga Nek - Pazzo di te
Intro chitarra e piano. I due si alternano al canto, ritornello “aperto” e tanti archi. Brano più “alla vecchia”. Un incontro tra voci ma niente di speciale.
Ghali - Casa mia
Ritmo, si balla ancora. Uno dei pochi testi che guarda fuori, al mondo. Brano molto “giovane”, piacerà. Irama - Tu no
Irama tira fuori un vocione per una ballata intensa, piena di archi che però non cresce e non esplode.
Angelina Mango - La noia
Una cumbia elettronica tutta da ballare. Testo di Angelina e Madame, musica Mango, Dardust e Madame. Sicuramente piacerà e si posizionerà bene.
Geolier - I p’ me, tu p’ te
Porta lo spirito e il dialetto napoletano in chiave urban nelle case. Ritmo e archi. Molto moderna.
Maninni - Spettacolare
Il “recupero” di Amadeus si approccia al festival con una canzone autorale, un po’ datata (rispetto al resto del cast).
La Sad - Autodistruttivo
Sono gli altri “illustri sconosciuti” al grande pubblico. Un gruppo con approccio simil punk con un’anima adolescenziale.
Gazzelle - Tutto qui
Dopo una intro di piano entra il cantato inconfondibile di Gazzelle. Un brano che cresce tra chitarre ed archi.
Annalisa - Sinceramente
Ritmo marcato con ripetizione delle parole. La ascolteremo per lungo tempo.
Radiofonica Alfa - Vai!
Ballata segnata da un arpeggio di chitarra in sottofondo. Canzone brillante, scintillante, leggera.
Il Volo - Capolavoro
Smorzano l’anima “lirica” e si vestono di pop. Non mancano però i momenti lirici, la melodia, il bel canto e grandi cascate di archi. Meno forte di “Grande amore” ma la strada è quella.
Dargen D’Amico - Onda Alta
Breve inizio sinfonico per poi aprire al ritmo. Anche qui da saltare e ballare tutti insieme con cassa dritta. Molto verbosa e serrata nel canto. Impossibile non battere il piede.
Il Tre - Fragili
Inizio cantato su semplice base quasi a cappella, poi arriva una prima botta di ritmo che si trasforma in ballata con archi di sottofondo.
Mr Rain - Due altalene
«Io e te fermiamo il mondo quando siamo insieme/Anche se dura un secondo come le comete» «Ma non è facile se non sei con me». Le grandi frasi di Mr Rain che piacciono.
Ricchi e Poveri - Ma non tutta la vita
Entrata epica e poi l’autocitazione con la frase “Che confusione” che apre il testo. Un salto sulla sedia. Anche i Ricchi e Poveri ci portano sulla pista da ballo. Potrebbe far sorridere.