Il Tirreno

Prato

Politica

Prato, al centro antiviolenza accolte 465 donne nel 2024 ma rischia di sparire: ecco perché

La presentazione delle iniziative per la Giornata contro la violenza sulle donne
La presentazione delle iniziative per la Giornata contro la violenza sulle donne

Il bilancio del Centro “La Nara”, che è messo a rischio da un cavillo

14 novembre 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. La presentazione delle iniziative della Giornata contro la violenza sulle donne è stata l’occasione per fare un bilancio dell’attività del centro antiviolenza La Nara.

Come ha spiegato Donatella Pugi della Nara, da inizio anno la struttura ha accolto 465 donne e 4.909 sono invece quelle che sono state accolte da quando il Centro è attivo, ovvero dal 1997. Il 67% delle donne arriva dal comune di Prato, il 16% dagli altri Comuni della Provincia e il resto da altri. Dopo Prato, il comune con più accessi è quello di Vaiano con il 27%, a seguire Montemurlo (20%), Poggio a Caiano (19%), Vernio (16%), Carmignano (10%) e Cantagallo (8%).

I numeri del centro

Il 70% delle vittime sono italiane e il 30% straniere. Il 49% di loro sono ancora coniugate o conviventi e soltanto il 19% ha intrapreso un percorso di separazione legale o di divorzio. Un altro dato sconcertante, che è anche cresciuto negli anni, è che il 56% di queste donne non vive più con l’autore delle violenze, questo significa che la violenza non si conclude con la fine della relazione. La fascia di età più coinvolta è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma sono in aumento anche quelle più giovani.

Il 54% delle donne che si sono rivolte quest’anno al Centro ha un reddito fisso mentre il 45% non ha reddito o ha un lavoro precario. Il 70% degli autori che esercitano violenza invece ha un reddito fisso.

Il 68% delle donne fa il primo accesso al Centro tramite una telefonata, il 35% di queste non dichiara di avere bisogno di un appuntamento ma chiede solo delle informazioni. Molte vittime sono anche madri e arrivano con i figli, anch’essi coinvolti direttamente o indirettamente nelle violenze. Quest’anno i figli delle donne che sono stati accolti dal Centro sono 426, il 68% dei quali minorenni.
Il rischio che il centro scompaia
La Nara però ora rischia di sparire. «Per un cavillo contenuto nell’intesa Stato Regioni siglato del 2022 – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti – rischiamo di cancellare il grande lavoro fatto in questi anni da questa realtà al fianco di chi subisce violenza. È inaccettabile ciò che sta accadendo. Per questo invito a essere uniti in questa battaglia. Uniti come stiamo stati a fine ottobre in consiglio comunale quando abbiamo approvato all’unanimità una mozione a difesa del Centro La Nara».

Primo piano
Pianeta istruzione

Accorpamenti, tagli per 14 scuole in Toscana: quali sono e i parametri decisivi

di Alessandro Pattume
Sportello legale