Prato, al centro antiviolenza accolte 465 donne nel 2024 ma rischia di sparire: ecco perché
Il bilancio del Centro “La Nara”, che è messo a rischio da un cavillo
PRATO. La presentazione delle iniziative della Giornata contro la violenza sulle donne è stata l’occasione per fare un bilancio dell’attività del centro antiviolenza La Nara.
Come ha spiegato Donatella Pugi della Nara, da inizio anno la struttura ha accolto 465 donne e 4.909 sono invece quelle che sono state accolte da quando il Centro è attivo, ovvero dal 1997. Il 67% delle donne arriva dal comune di Prato, il 16% dagli altri Comuni della Provincia e il resto da altri. Dopo Prato, il comune con più accessi è quello di Vaiano con il 27%, a seguire Montemurlo (20%), Poggio a Caiano (19%), Vernio (16%), Carmignano (10%) e Cantagallo (8%).
I numeri del centro
Il 70% delle vittime sono italiane e il 30% straniere. Il 49% di loro sono ancora coniugate o conviventi e soltanto il 19% ha intrapreso un percorso di separazione legale o di divorzio. Un altro dato sconcertante, che è anche cresciuto negli anni, è che il 56% di queste donne non vive più con l’autore delle violenze, questo significa che la violenza non si conclude con la fine della relazione. La fascia di età più coinvolta è quella che va dai 40 ai 49 anni, ma sono in aumento anche quelle più giovani.
Il 54% delle donne che si sono rivolte quest’anno al Centro ha un reddito fisso mentre il 45% non ha reddito o ha un lavoro precario. Il 70% degli autori che esercitano violenza invece ha un reddito fisso.
Il 68% delle donne fa il primo accesso al Centro tramite una telefonata, il 35% di queste non dichiara di avere bisogno di un appuntamento ma chiede solo delle informazioni. Molte vittime sono anche madri e arrivano con i figli, anch’essi coinvolti direttamente o indirettamente nelle violenze. Quest’anno i figli delle donne che sono stati accolti dal Centro sono 426, il 68% dei quali minorenni.
Il rischio che il centro scompaia
La Nara però ora rischia di sparire. «Per un cavillo contenuto nell’intesa Stato Regioni siglato del 2022 – ha detto la sindaca Ilaria Bugetti – rischiamo di cancellare il grande lavoro fatto in questi anni da questa realtà al fianco di chi subisce violenza. È inaccettabile ciò che sta accadendo. Per questo invito a essere uniti in questa battaglia. Uniti come stiamo stati a fine ottobre in consiglio comunale quando abbiamo approvato all’unanimità una mozione a difesa del Centro La Nara».