Il Tirreno

Prato

Il caso

Prato, manifestazione in centro dopo l’incendio alla Shun Da


	Un momento della manifestazione (foto Bynoy Toroucly)
Un momento della manifestazione (foto Bynoy Toroucly)

I lavoratori iscritti al Sudd Cobas chiedono più controlli nel Macrolotto contro lo sfruttamento: «Noi vittime di faide mafiose»

21 luglio 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Alcune decine di lavoratori hanno manifestato ieri, 20 luglio, in piazza del Comune chiedendo più controlli nelle aziende cinesi del Macrolotto dopo l’incendio doloso che lunedì ha distrutto il capannone della Logistica Xin Shun Da, in via Nottingham.

«Da anni denunciamo un'economia criminale e mafiosa che spadroneggia indisturbata nel distretto – sostiene il sindacato Sudd Cobas che ha promosso la manifestazione – In particolare nel comparto della logistica che si occupa di distribuire in tutta Europa l'abbigliamento prodotto qui, ma anche nella filiera delle grucce. In questi settori i lavoratori negli ultimi anni hanno scioperato e conquistato diritti e sicurezza. Ma proprio i lavoratori sono fino ad ora rimasti i grandi invisibili. In questa economia criminale migliaia di cittadini di questo territorio vengono ogni giorno sfruttati e diventano vittime di faide e guerre mafiose che non li riguardano. Come possiamo continuare a parlare di “sicurezza sul lavoro” mentre un autista rischia di bruciare vivo nel proprio camion? O quando gli autisti dei furgoni di vestiti e grucce vengono fermati da uomini armati delle aziende concorrenti e fatti scendere dal mezzo che poi viene dato alle fiamme?».

Domani 22 luglio dalle ore 9,30 è in programma un presidio sotto la Prefettura di Prato. Dopo l'assemblea in piazza del Comune di ieri, prosegue la mobilitazione per richiedere sicurezza e diritti per chi lavora nel distretto. Una delegazione a cui prenderanno parte anche i lavoratori della Logistica Shun Da (incendiata lunedì mattina) verrà ricevuta in Prefettura. 

Primo piano
Meteo

Maltempo in Toscana, il Lamma: «Perché questa ondata è diversa dall’ultima e le fasce orarie più a rischio di domenica»

di Tommaso Silvi