Il Tirreno

Prato

Ristorazione

Prato, novità a Chinatown: i veri ravioli e la sala del silenzio

I ravioli di Dongbei: una prelibatezza della cucina del nord est della Cina
I ravioli di Dongbei: una prelibatezza della cucina del nord est della Cina

In città arriva la cucina del Dongbei, nella provincia di Liaoling, e un locale che punta sulla meditazione

10 marzo 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PRATO. Il capodanno cinese 2024, anno del drago, porta nel Macrolotto Zero di Prato una novità assoluta. Ovvero la cucina del nord est della Cina, più precisamente della città di Dongbei, nella più piccola delle province cinesi, quella di Liaoling. Pare impossibile, eppure alcune delle pietanze ora proposte in via Pistoiese a Prato hanno sorpreso persino i cittadini cinesi di prima e seconda generazione che vivono nella città laniera, dove la maggioranza arriva da città centro e del sud della Cina. La ricette della città di Dongbei, offerte dal ristorante Jun di via Pistoiese 317, ampliano di fatto l’offerta della cucina multietnica pratese. «Si tratta di una cucina tradizionale e autentica del Nord della Cina – sottolinea Luca Zhou Long, presidente dell’associazione Ramuion Italia – che a Prato mancava. Qui tutti i ristoranti cinesi adottano una cucina del Sud della Cina, molto differente. La città di Dongbei è conosciuta come la patria dei ravioli cinesi, ad esempio, ma anche della zuppa agropiccante e del maiale in agrodolce». Da parte sua, Zhang Juming, il ristoratore che si è lanciato in questa nuova avventura, sottolinea: “I nostri ravioli hanno la particolarità non solo di rispettare la tradizione della nostra città di origine, ovvero Dongbei, ma di essere preparati a mano, uno per uno, a partire dall’alba, con prodotti di eccellenza, per soddisfare anche i palati più esigenti».

L’altra novità si chiama Sala del Silenzio e ha aperto i suoi battenti in Via Arezzo a Prato. Qui a farla da padrone sono la pittura tradizionale cinese, la degustazione dell’incenso e dei più antichi tè cinesi. Un’esperienza alla quale sono stati invitati esponenti della comunità cinese, un percorso di meditazione dal forte potere evocativo e soprattutto rilassante.

«Abbiamo realizzato questo appuntamento – sottolinea Cheng Lijuan, fondatrice della Sala del Silenzio – per festeggiare l’energia di questo nuovo anno del Drago. Noi cinesi che viviamo in Italia riteniamo che la nostra cultura tradizionale cinese possa essere un arricchimento per la vostra cultura tradizionale occidentale. Ad esempio, con una tazza di tè, un bastone di incenso, un disegno, auspichiamo che chi viene a trovarci possa trovare la ricchezza umana che ognuno di noi porta dentro di sé, rintracciabile attraverso il silenzio, la semplicità e la contemplazione».


 

Mondo

Aiuti

Bonus Natale da 100 euro, c’è la circolare delle Entrate: a chi spetta e come richiederlo

Sportello legale