Attesa e preghiera
Terricciola, nel borgo toscano del vino etilometri in regalo ai cittadini: «Un bicchiere non è reato» – Video
L’iniziativa al Teatro Tommaso Gherardi del Testa alla presenza di medici, educatori, forze dell’ordine e istituzioni: un incontro pubblico per diffondere l’etica del buon bere
TERRICCIOLA. Alla fine sul palco del Teatro Gherardi del Testa si è brindato con un calice di rosso. Di Terricciola, naturalmente. E in platea assessori e consiglieri comunali a distribuire etilometri elettronici tascabili al pubblico. Perché «bere non significa sballarsi», ricorda il sindaco, Matteo Arcenni. «Gustarsi un bicchiere a tavola senza rischiare è possibile», aggiunge. L'importante è… non “bersi la patente”. Il messaggio arriva dal borgo del vino, sulle colline della Valdera, nella mattina di sabato 22 febbraio.
L’evento
Ci sono Fabrizio Mariani e Alessia Gallerini della cooperativa Arnera, di Pontedera, da anni impegnati sul territorio per la promozione di iniziative educative e di sensibilizzazione su temi sociali cruciali, come l’abuso di alcool e la pericolosità della guida in stato di ebbrezza. C’è la dottoressa Marta MiIianti, responsabile del Serd di Pontedera, insieme al maresciallo Antonio Lapenna, comandante della stazione di Terricciola, e Daniele Tarulli, a capo della polizia municipale di Terricciola. A moderare l’incontro il vicedirettore del Tirreno, Cristiano Marcacci. L’obiettivo dell’iniziativa è chiaro e a ribadirlo è il sindaco nell’intervento che apre l’evento: «In seguito all’entrata in vigore del nuovo codice della strada, il 14 dicembre scorso, abbiamo ritenuto necessario informare la cittadinanza sul quadro normativo che regola il consumo di alcool per chi deve mettersi al volante. Ma non vogliamo limitarci – spiega Arcenni – a snocciolare una lista di articoli e leggi, perché crediamo che sia importante affrontare un tema così delicato analizzando ogni aspetto. Un bicchiere di vino non è reato». Lo ricorda anche il consigliere regionale Diego Petrucci: «Come consiglio regionale abbiamo scelto di contribuire alla realizzazione di questa iniziativa perché importante distinguere la cultura del bere in modo responsabile dalla moda scellerata dello sballo a ogni costo».
Tra informazione e scienza
“Non ti bere la patente!”, questo il nome dell’iniziativa di Terricciola, diventa quindi un approfondimento a tutto tondo sull’alcool. Fabrizio Mariani e Alessia Gallerini raccontano l’impegno di Arnera, con gazebo all’interno delle feste e all’esterno delle discoteche, negli anni, per far capire ai giovani i risvolti potenzialmente tragici della scelta di guidare dopo una serata a base di drink e superalcolici. «C’è un consumo moderato – spiega la dottoressa Marta Milianti – e un consumo patologico di alcool». Il campanello d’allarme suona quando «si superano le cinque unità alcoliche negli uomini – prosegue la responsabile del Serd di Pontedera –, quattro nelle donne. Non è raro che soprattutto i più giovani in una serata bevano anche 7-8 cosiddetti “shottini”, ovvero piccoli bicchieri di superalcolici, spesso di bassa qualità e venduto quindi a pochi euro ciascuno, perdendo quasi totalmente la lucidità e la consapevolezza delle loro azioni». Per sintetizzare il concetto del limite tra il “bere sano” e il “bere patologico” la dottoressa Milianti si affida a una sola frase: «Quando ci accorgiamo che l’alcool ci sta servendo per gestire stati di stress, ansia o depressione, allora dobbiamo fermarci e farci aiutare. Quello non è un bere responsabile, ma un bere patologico. E come ogni patologia deve essere curata con l’aiuto di specialisti».
La legge
E poi c’è la legge. Il rischio di veder volare via la patente per un bicchiere di troppo a cena. «Voglio chiarire una cosa –esordisce il comandante della polizia municipale di Terricciola, Daniele Tarulli –. I limiti non sono cambiati con il nuovo codice della strada. Sono i soliti di sempre. Sono state inasprite le sanzioni». Da un chiarimento all’altro. «La legge – prosegue – dice che quando una persona viene trovata con un limite superiore al consentito, la seconda prova con l’etilometro deve essere effettuata almeno cinque minuti dopo il primo tentativo. Spesso troviamo persone che ci chiedono di aspettare 15-20 minuti, ma vi confesso una cosa: non ho mai visto abbassare clamorosamente il tasso alcolemico nel giro di 20 minuti, anzi. È capitato che il secondo test fornisse un valore superiore al primo. Quindi, la cosa migliore è mettersi alla guida senza aver bevuto oltre un bicchiere di vino durante il pasto». Parla di «buon senso» da parte delle forze dell’ordine al momento dei posti di blocco il maresciallo Antonio Lapenna, che ricorda: «I militari svolgono solamente il loro lavoro, e quando trovano una persona che ha un tasso di alcool superiore alla norma procedono come prevede la legge. A tutti voglio ricordare che non c’è da aver paura delle forze dell’ordine, né tantomeno è opportuno porsi in modo violento nei loro confronti. I cittadini hanno bisogno dei carabinieri come i carabinieri hanno bisogno dei cittadini. Al di là dell’alcool e dei limiti, invito tutti a rivolgersi alle forze dell’ordine e a non aver timore di segnalare e a telefonare al numero unico per le emergenze (112). Siamo qui per questo, per rispondere alle esigenze della gente, è il nostro lavoro. Così come è il nostro lavoro fermare chi guida dopo aver bevuto troppo: per il suo bene e per quello delle altre persone».