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Il caso

Pontedera, non fece la visita a domicilio: assolta la guardia medica

di Sabrina Chiellini

	Il caso finito in tribunale
Il caso finito in tribunale

A denunciare il dottore furono i familiari di un anziano poi deceduto

03 ottobre 2024
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PONTEDERA. È stato assolto perché il fatto non sussiste il dottore finito a processo con l’accusa di rifiuto di atti d’ufficio perché durante un servizio alla guardia medica non aveva effettuato una visita a domicilio.

Dal dibattimento, che si è concluso in tribunale davanti al primo collegio penale, è emerso che la guardia medica fece una scelta valutando la situazione e prescrivendo una terapia tramite la figlia del paziente. Il principio, sui cui ha puntato la difesa, è che la guardia medica non è obbligata a rispondere alla richiesta di visita domiciliare ma ciò che conta è che faccia una valutazione discrezionale assumendo informazioni sulle condizioni del paziente. Anamnesi, diagnosi e prescrizione. In sostanza il medico non è obbligato ad andare su richiesta al domicilio.

Alla fine dell’istruttoria anche il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per il medico difeso dall’avvocato Andrea Di Giuliomaria, non sono emerse anomalie durante il processo sulla correttezza dell’operato del medico. Per conoscere le motivazioni della sentenza di assoluzione è stato stabilito un tempo di 90 giorni.

La vicenda

I fatti risalgono al 30 gennaio 2022. Il dottore, incaricato del servizio di guardia medica in Valdera, venne chiamato per andare a visitare a domicilio un anziano con gravi problemi di salute e alcuni giorni dopo questo episodio l’uomo morì anche se durante le indagini non è stato accertato alcun collegamento tra la morte e il comportamento del medico. All’inizio del processo sono stati sentiti i testimoni dell’accusa, a cominciare dai familiari.

Il loro racconto è servito per inquadrare la storia e capire come mai il medico non aveva ritenuto opportuno andare a visitare il paziente. A rivolgersi alla guardia medica, stando a quanto è emerso, era stata la figlia dell’anziano, in un giorno in cui non era in servizio il medico di base. «Dottore, respira male, venga a visitarlo». Il medico, dopo che si era fatto spiegare la situazione, aveva ritenuto opportuno non andare a casa dell’ottantenne ma gli aveva prescritto una cura con ossigeno a domicilio. Inizialmente l’anziano era stato meglio, tanto che nei giorni successivi i familiari erano tornati a farsi prescrivere di nuovo l’ossigeno. Tra i testimoni citati infatti c’era anche il medico di base che ha raccontato cosa era successo quel giorno. «Mi hanno chiamato, ma visto che ero in vacanza, ho consigliato alla famiglia di rivolgersi alla guardia medica».

In un primo momento il fatto che il professionista non fosse andato a visitare il paziente non sembrava dovesse poi portare a un contenzioso. Invece poi la famiglia, da quanto è emerso, dopo avere protestato con l’azienda sanitaria e con lo stesso medico, ha deciso di procedere per le vie legali. Pur essendoci questo risvolto penale, in attesa del giudizio di primo grado, non c’è stata alcuna comunicazione all’ordine dei medici.

Un altro caso

Così come per un altro caso che riguarda sempre un dottore in servizio alla guardia medica di Bientina, anche lui finito sotto processo per la stessa ragione. Il processo per questo secondo dottore rinviato a giudizio è ancora in corso a Pisa.

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