Tragedia di Bientina, Jenny e l’amore per i gatti, Monica dai grandi sorrisi: ecco i ritratti delle vittime
La quarantenne abitava lì dal 2014, la 62enne viveva a Pontedera ed era madre di un figlio
BIENTINA. Quarant’anni compiuti a giugno. La casa comprata nel 2014 con la forza di una donna che amava i gatti e il mare. Jenny Donati era un’operaia che lavorava in un’azienda che produce tubi e che abitava a Bientina dopo aver vissuto nell’abitazione di famiglia in via dell’Argine a Pontedera, nella zona della Fornace. Nella stessa strada abitava sua zia, Monica Donati, 62 anni, un figlio, Samuele Ianniello, e un sorriso coinvolgente. Il destino ha unito le due donne in un dramma difficile da spiegare, quando si preparavano a trascorrere una giornata insieme nel giorno di Santo Stefano.
Jenny ha vissuto per qualche anno con la mamma, Grazia Calvaruso, prima di spiccare il volo verso la vita. Prima un appartamento in affitto a La Rotta, poi il trasferimento a Bientina. Una vita tra l’amore per gli animali e le giornate senza pensieri sotto il sole del litorale pisano. Calambrone, Marina di Pisa, le uscite con gli amici e le serate con le persone con le quali è cresciuta fino a diventare donna. I social come canale per comunicare le sue emozioni, ma soprattutto gli sguardi ravvicinati con chi la conosceva da una vita e sapeva interpretare ogni minima smorfia capendo il suo stato d’animo in quel preciso momento.
Le stesse persone che ieri si sono ritrovate a piangere al telefono dopo aver letto la notizia dell’incidente sui giornali online, poco dopo l’annuncio da parte dell’Asl Toscana Nord Ovest. Un tam tam via cellulare che, piano piano, ha trovato la triste conferma. Jenny non c’è più e ora occorrerà attendere lo strazio dell’autopsia prima di poterla rivedere, prima di poterla salutare per l’ultima volta.
Perché la vita dei quarantenni è così. Ognuno va per la sua strada e ogni tanto tra amici veri ci si ritrova. E ogni volta è come se non ci si fosse mai lasciati. La confidenza che c’è sempre stata, ritorna in un attimo. Ma quella che le amiche avevano con Jenny Donati non finirà mai. I messaggi sui social network per ricordarla sono cominciati a fluire in maniera spontanea. «Non credo di avere più lacrime – ha scritto su Facebook una delle sue amiche più care –. Grazie per questi 35 anni di amicizia amica mia. Una vita insieme, noi tre per sempre. Ciao Jenny».
«Dolore immenso, buon viaggio cara Monica» è la frase scritta da Manuela Guerrieri in memoria della 62enne che il 2 gennaio avrebbe festeggiato il compleanno. Anche per lei post d’incredulità come sempre accade in circostanze simili a cui non c’è modo di abituarsi. Una tragedia maturata in circostanze strazianti, quelle in cui zia e nipote erano nella stessa auto per un pranzo in famiglia che avrebbe dovuto regalare emozioni ben diverse da quelle che, in realtà, i parenti hanno vissuto mentre i soccorritori provavano a rianimarle davanti ai loro occhi, cercavano vanamente di compiere il miracolo di Santo Stefano.
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