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Costa caro lo zerbino-trappola: sì al risarcimento dopo la caduta

di Pietro Barghigiani
Costa caro lo zerbino-trappola: sì al risarcimento dopo la caduta

Coppia condannata a pagare 15mila euro a un’amica finita a terra

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CRESPINA LORENZANA. Inciampa sullo zerbino e finisce a terra. I proprietari di casa, ritenuti responsabili per la custodia del bene, vengono citati per danni. E perdono. Condannati a un risarcimento che con le spese legali arriva a circa 15mila euro.

La condanna

È una sentenza che ribalta completamente l’esito del primo grado pronunciata a Pisa, quella della Corte d’Appello di Firenze con cui è stato accolto il ricorso di una 62enne che nel dicembre 2013 si era fatta male in maniera seria appena entrata nella casa di una coppia di conoscenti.

Si era presentata per accudire una signora con problemi di disabilità.

Aveva spostato la tenda e, con due borse della spesa in mano, al momento di varcare la soglia aveva impattato contro lo zerbino che aveva un angolo rivoltato verso l’interno.

Una dinamica banale che aveva, però, messo ko la donna che da amica e aiutante della coppia si era trasformata in un’avversaria dei coniugi in Tribunale.

La difesa della coppia

I due, citati in giudizio, avevano negato «ogni responsabilità deducendo che la donna era caduta non per l’inciampo nel tappeto ma nel dislivello posto davanti alla porta di entrata dell’abitazione e che, dunque, la caduta era imputabile esclusivamente alla disattenzione dell’amica che, al momento del fatto, aveva anche due borse della spesa in mano».

La caduta

Nel corso del processo civile sono stati sentiti diversi testimoni. E anche la controparte chiamata in causa dall’amica-aiutante. Rispondendo ai chiarimenti aveva risposto: «Io ero girata, ho sentito il rumore della tenda spostata e della porta che si apriva, sapevo che era lei perché mi ha detto “Posso venire? ”, e io da girata le ho detto “Sì, vieni”. Avevo appena finito di rispondere che ho sentito una grande botta e lei urlare. Io mi sono avvicinata e quando sono arrivata lei era ancora a terra, e in quel momento mi sono accorta della piega dello zerbino».

Concorso di colpa

Nell’esaminare le versioni delle parti, la Corte d’Appello è arrivata alla conclusione che la 62enne aveva diritto al risarcimento, ma decurtato del 50 per cento per un accertato concorso di colpa. Si legge nella sentenza: «Da questa inoppugnabile ricostruzione dei fatti deve inferirsi da un lato che, contrariamente a quanto afferma l’appellante, lo zerbino non poteva essere nascosto dalla tenda al momento della caduta, perché la tenda era stata spostata per accedere nell’appartamento, e dall’altro che la danneggiata, sapendo dell’esistenza dello zerbino (che pacificamente era sempre stato nell’ingresso) era tenuta a porre attenzione a quello che sapeva essere un ostacolo sempre presente nell’abitazione».

La causa della caduta è stata di sicuro lo zerbino posizionato a trabocchetto involontario, ma un’attenzione maggiore su dove la donna aveva messo i piedi non avrebbe provocato lesioni e cause in Tribunale. Che comunque ha vinto ai danni della coppia “colpevole” di non aver custodito con la necessaria diligenza lo zerbino-trappolal




 

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