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Estra. Al momento solo partenze e sale l’ansia sul futuro biancorosso

di Marco Tirinnanzi
Ron Roward con i tifosi
Ron Roward con i tifosi

A un mese dagli entusiasmanti playoff si aspettano colpi di mercato

16 giugno 2024
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PISTOIA. Sembra un’era fa. Il 17 maggio Estra Pistoia chiudeva la sua stagione in gara tre dei quarti playoff contro la Germani Brescia, in un palazzetto grondante affetto e – aspetto decisamente più importante – rinnovato entusiasmo. A distanza quasi di un mese però le incognite per i biancorossi sono molte di più rispetto a quelle granitiche certezze inaspettatamente conquistate sul parquet dalla squadra guidata dall’ormai ex Nicola Brienza: perché il condottiero biancorosso ha lasciato “consensualmente”, la sua ciurma; il suo vice, quel Luca Angella coi suoi 18 anni in via Fermi, è già sugli scogli livornesi pronto alla prima esperienza da capoallenatore alla Us Livorno in C, mentre il ds Sambugaro, sodale del coach canturino, alla conferenza stampa della nuova proprietà si è presentato addirittura da remoto, e non certo, ci è parso, con uno dei suoi migliori sorrisi.

A rendere ancora più nebuloso il panorama si è aggiunta anche la dichiarazione di Ron Rowan che dal canto suo ha parlato di “presidenza operativa”: una frase che, con l’head coach biancorosso che ancora latita, e con una campagna acquisti iniziata con partenze importanti (Carl Wheatle, Charlie Moore e Payton Willis pronto sulla soglia di casa) apre ipotesi ogni giorno che passa via via sempre meno inusuali. Non che il marine si vada a sedere al posto di Brienza il prossimo anno, sia chiaro. Non sarebbe però troppo fuori luogo vedere quella seggiolina a stelle e strisce non più dietro il canestro, piuttosto un po’ più vicina all’area tecnica. Il nome che circola con insistenza per rimpiazzare l’ex coach biancorosso (saltate per Brienza Scafati e Brescia, adesso c’è l’ipotesi Cantù) è quello di David Bobalik, allenatore che non ha un gran curriculum alle spalle (tra le esperienze più significative la guida della nazionale femminile thailandese), che può vantare però una buona amicizia con la presidenza statunitense.

Luca Brajkovic, Micheal Anumba, Michael Forest e Karlis Silis sono inoltre prospetti interessanti (ci chiediamo: voluti eventualmente dal futuro coach in persona o forse solo da Rowan col ds Sambugaro mero esecutore? ), sicuramente qualcosa in più certo di una scommessa, rispetto magari ai quasi partiti Willis e Moore, quando arrivarono l’anno scorso. Per una squadra però che ha l’obiettivo dichiarato di passare al 6+6 e di piantare perennemente le tende nei playoff già dal prossimo anno è lecito aspettarsi come minimo qualche colpo ad effetto sul mercato.

Per ora i rumors parlano invece del probabile arrivo nella città dei due orsi del figlio proprio di Rowan, Maverick. Il classe 1997 per di più, viene da un periodo non proprio indimenticabile tra G-League e Canada, prima della sua ultima stagione in Repubblica Ceca. Del vivaio che parli toscano, nell’intervista rilasciata dal bomber di Pompano beach poco dopo il suo insediamento, per ora poi scarsa traccia: Lorenzo Saccaggi e capitan Della Rosa erano già qui al sopraggiunto sbarco degli americani il 4 aprile, mentre per il pietrasantino Angelo Del Chiaro, il più giovane dei tre, il Pistoia Basket qualche giorno fa non ha esercitato l’opzione di rinnovo. Un coach come Bobalik, Rowan jr forse in prima squadra e la colonia tosco-italica su cui fondare il progetto, per ora piuttosto assente. Tre indizi che se sommati alle vaghe interlocuzioni su un ipotetico ampliamento del PalaCarrara e se confermati prima di agosto sembrano portare ad una prova: a Pistoia si investe nel basket o si usa il Pistoia Basket solo per investire?


 

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