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Herambiente vince la gara: gestirà il termovalorizzatore

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L’impianto di Montale resterà attivo per almeno quattro anni

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Montale Herambiente ha vinto la gara per la gestione del termovalorizzatore di Montale e, dal primo gennaio 2025, prenderà in mano le redini dell’impianto di via Tobagi. Il contratto, che sarà firmato entro pochissimi giorni, prevede una durata di 3 anni, con la possibilità di proroga per altri 18 mesi, di cui 12 concessi dal Cis, proprietario dell’impianto, e altri 6 di proroga tecnica.

A tirare un sospiro di sollievo sono in primo luogo i 28 lavoratori dell’impianto, a cui Herambiente ha assicurato l’assunzione a tempo indeterminato. Sono state così accolte le richieste dei sindacati di categoria che, il 24 febbraio scorso, scesero in campo per chiedere, a gran voce, la salvaguardia dell’attività.

Trova così piena attuazione la proposta lanciata, il 10 febbraio dal sindaco di Montale Ferdinando Betti e da quello di Quarrata Gabriele Romiti, che prevedeva per il termovalorizzatore un ulteriore periodo di attività di almeno altri 4 anni, da concedere però solo ed esclusivamente in seguito a importanti lavori di riqualificazione dell’impianto.

“Herambiente – afferma l’amministratore unico del Cis Edoardo Franceschi – ha garantito nella sua offerta interventi migliorativi per oltre 3,7 milioni di euro, assicurando peraltro un periodo minimo di fermo impianto che, nelle loro previsioni, si estenderà nel 2025 non oltre i 45 giorni».

Fra i lavori migliorativi che Herambiente si appresta quindi a eseguire, c’è il rinnovamento totale della turbina a vapore, che produce energia elettrica per 26.000 mwh all’anno. Interventi di efficentamento sono poi previsti per la caldaia, che genera appunto il vapore necessario alla turbina, mentre saranno totalmente rinnovati nella loro funzionalità i filtri a manica che garantiscono una sistema molto efficiente di abbattimento dei fumi.

«Hermbiente – prosegue Edoardo Franceschi – è stata l’azienda che meglio ha risposto ai requisiti estremamente stringenti presenti nel bando di gara. Si trattava di requisiti di ordine sia patrimoniale che gestionale, visto che si chiedeva di aver già gestito per più anni impianti analoghi, di un altissimo valore economico, e di avere una consistenza patrimoniale elevata. Herambiente, peraltro, gestisce altri 10 impianti di termovalorizzazione sull’intero territorio nazionale ed è da moltissimi anni un’azienda leader in questo settore. Quindi non ho difficoltà ad affermare che la sua vittoria nel bando di gara costituisca una vera e propria garanzia».

Per aggiudicarsi la gestione del termovalorizzatore si era peraltro accesa una battaglia non da poco, che ha visto confrontarsi, a colpi di progetti, più o meno innovativi, molte aziende, sia italiane che straniere, che operano nel trattamento dei rifiuti.

«A visionare l’impianto – prosegue Franceschi – si sono presentate ben 10 delegazioni. Del resto l’ispezione dell’impianto era stato inserito come un requisito essenziale per poter partecipare alla gara. Solo Herambiente ha però potuto metter sul tappeto quella solidità economica e quelle competenze tecniche e tecnologiche che, alla fine, hanno fatto pendere il piatto della bilancia dalla sua parte».

Herambiente non è del resto estranea al territorio della provincia di Pistoia: da alcuni anni gestisce la discarica del Cassero, nei pressi della frazione di Ponte Stella, nel Comune di Serravalle Pistoiese. Fra le altre discariche di sua gestione a livello regionale c’è quella nel Mugello, mentre a Pisa e a Castelfranco di Sotto l’azienda emiliana gestisce altrettanti impianti di trattamento di rifiuti industriali.

Ma se da parte dei vertici del Cis c’è massima soddisfazione per l’esito finale della gara, questo stato d’animo non accomuna certo l’intero panorama politico della Piana. A esprimere un forte e radicale dissenso è l’esponente di Fratelli d’Italia Lorenzo Bandinelli, capogruppo di opposizione nel consiglio comunale di Montale e membro del comitato interpartitico “Io non Cis to”, che raggruppa politici presenti nelle istituzioni che, pur appartenendo a schieramenti diversi, sono accomunati dalla attaglia per la chiusura dell’impianto.

«La vittoria di Herambiente – ha detto Bandinelli – non costituisce certo una sorpresa. Sicuramente però non investirà tutte quelle risorse per migliorare l’inceneritore per poi chiuderlo nel 2028 o al massimo nel 2029. Si tratta di una grande presa in giro. Inoltre ribadisco che quello di Montale non è un termovalorizzatore ma, a norma di legge, è solo e soltanto un inceneritore. Quindi a parer mio c’è un errore nel comunicato di Hera che invece si ostina a definirlo con una terminologia inappropriata». l

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