Pistoia, dalla tv a “La Toscana in bocca”: gran finale con lo chef Giorgione
Il ristoratore è protagonista da tredici anni di varie trasmissioni televisive ed è riuscito a conquistare con la sua personalità anche il pubblico dei più giovani
PISTOIA. Una personalità spiccata, che deborda dal piccolo schermo e inonda i social con la sua naturalezza e spontaneità. Questo è Giorgione, all’anagrafe Giorgio Barchiesi, notissimo ristoratore e volto conosciuto della tv ,dove cerca di far capire a tutti l’importanza del cibo sano, a chilometro zero e connesso al territorio in cui si vive. Domani (domenica 28 aprile, ndr), dalle 19,30 in poi, alla Cattedrale ex Breda di via Pertini, a Pistoia, sarà lui il protagonista della giornata conclusiva di “La Toscana in bocca” .
La prima apparizione in televisione risale a circa 13 anni fa, quando diventò il protagonista del programma “Orto e cucina”. Dietro allo spirito goliardico e alla battuta pronta, ci sono però le sue ferme convinzioni che pongono l’importanza di mangiar sano in cima alle sue priorità. Questo suo invito buca lo schermo, consacrando il suo programma fra i più seguiti nella ormai grande galassia di quelli dedicati alla cucina. La sua simpatia e, perché no, la sua irriverenza verso i cliché consolidati della cucina, dilatano il suo successo negli anni e ancor oggi le sue apparizioni televisive fanno sempre il pieno di un pubblico costituito, in gran parte, da giovani, che peraltro lo seguono anche sui principali social.
Dopo aver trascorso l’infanzia e la giovinezza a Roma, il futuro chef conosce l’Umbria per la prima volta nel 1975 quando approda a Perugia per frequentare la facoltà di veterinaria. La vita poi lo porta lontano, fino a Trani, in Puglia, dove si occupa di una catena di supermercati per poi approdare in seguito in Romagna dove collabora con una grande azienda avicola.
La svolta nella sua vita avviene nel 1995 quando decide di lasciare il caos e lo smog della città eterna per far rotta verso l’Umbria dove prende casa a San Marco, nel comune di Montefalco, in provincia di Perugia.
Questa scelta di vita viene supportata in pieno dalla moglie Marianna, con cui divide la gioia di ben tre figli. Con il piccolo borgo è amore a prima vista. Una sorta di osmosi che lo porta a radicarsi in tutto e per tutto nel suo territorio d’adozione, scoprendone, con amore e curiosità, gli odori, i sapori e le delizie del palato che fanno dell’Umbria una vera e propria eccellenza.
Il passo verso la ristorazione di qualità è quindi solo questione di tempo ed avviene circa 16 anni fa, con il suo approdo al ristorante “Alla via di Mezzo”. Situato a due passi dal monastero di Santa Chiara, in un antico mulino del XIV secolo, il locale diviene ben presto punto di ritrovo per coloro che sono alla ricerca dell’autenticità dei sapori e, sopratutto, del contatto umano. In questo, Giorgione si dimostra un maestro, come ammette seppur con tanta modestia: «Se io apro un locale, voglio esserci. Voglio confrontarmi con la gente e capire cosa spinge le persone a venire a trovarci. Solo con l’ascolto si riesce a migliorare tutti i giorni».
“La Via di Mezzo” diventa quindi ben presto molto ma molto frequentata e quel ristoratore così schietto ed empatico finisce ben presto nel mirino di un talent scout televisivo che gli propone di dare vita a un programma in cui possa esprimersi liberamente. Giorgione si butta a capofitto in questa avventura, fino a divenire ben presto un personaggio conosciutissimo.
Visto il successo del primo ristorante, Giorgione rilancia, aprendo con i figli un altro locale, a Grutti, nel comune di Gualdo Cattaneo: “Villa Selva” ben presto si rivela un successo, come il celebre ristoratore spiega con orgoglio: «In questo caso la formula è diversa. Si tratta infatti di un ristorante inserito in una country house. Il paesaggio è incantevole, immerso nel verde dei boschi umbri e la cucina è incentrata solo ed esclusivamente su prodotti, ricette e sapori del territorio. Ogni giorno faccio la spola fra la Via di Mezzo e Villa Selva, dove però sono coadiuvato alla grande dai miei figli Giuseppe e Maria mentre l’altro mio figlio Michele segue la comunicazione e gli altri aspetti legati alla vita e al funzionamento di entrambi i ristoranti». I figli, la famiglia sono dunque un ingrediente essenziale nella vita di Giorgione. Un ingrediente indispensabile soprattutto in un mondo così particolare come la ristorazione, come lui stesso ammette: «Lavorare con i miei figli accanto è una gioia quotidiana. La ristorazione di qualità è un impegno pressante che però ci coinvolge in piena armonia, permettendoci di relazionarci giorno per giorno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA