Pistoia, sono 56 i bimbi prematuri salvati all’ospedale S. Jacopo
Il primario: «Nei nostri reparti incubatrici ad alta tecnologia»
PISTOIA. Lo scorso anno all’ospedale di Pistoia sono stati 56 i bambini (sui 1.085 totali) che sono nati prematuri, prima cioé della 37ª settimana di gestazione, e che hanno dovuto affrontare un difficile percorso di sopravvivenza e crescita.
Ieri, anche al San Jacopo è stata celebrata la Giornata mondiale della prematurità, con l’allestimento (al piano terra) di una mostra con le foto dei bambini che hanno dovuto trascorrere un periodo nella Patologia neonatale. L’iniziativa è stata promossa dall’infermiera coordinatrice del reparto pediatrico Stefania Magnanensi. Era presente anche l’associazione “Cuore di Maglia”, che, ormai da tempo, fornisce al reparto il vestiario e le copertine a “misura di prematuro” appositamente lavorati per avvolgere i piccolini.
Sempre per porre l’attenzione sulla prematurità, problematica sanitaria ma anche sociale ed economica, il palazzo comunale di Pistoia è stato illuminato di viola.
«Nei nostri “Punti nascita” aziendali, tutti dotati di incubatrici ad alta tecnologia, ai prematuri è assicurata un’adeguata assistenza, medica e infermieristica: nascendo molto prima, questi bambini non hanno, per esempio, completato la maturazione di vari organi e apparati e, pertanto, l’attenzione da un punto di vista clinico e assistenziale è massima. La loro sopravvivenza rappresenta anche per noi operatori una sfida» spiega il dottor Rino Agostiniani, direttore dell’area di pediatria e neonatologia aziendale.
«Una particolare attenzione viene riservata anche ai genitori, che vengono sostenuti costantemente e incoraggiati anche nel praticare, fin da subito, la marsupioterapia, il contatto pelle a pelle con la mamma e il papà» ha aggiunto la dottoressa Magnanensi.
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