Il Tirreno

Pistoia

Nessuna inchiesta della procura sulla morte di Davide Gavazzi

Nessuna inchiesta della procura sulla morte di Davide Gavazzi

Per gli inquirenti non emergono responsabilità dietro il malore fatale

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PISTOIA. Non c’è nessun fascicolo aperto dalla procura della repubblica di Pistoia sulla morte di Davide Gavazzi, il calciatore di 28 anni ucciso alcune ore dopo il malore che lo ha colpito sul campo sportivo di Gavinana mercoledì pomeriggio, mentre si apprestava a difendere i pali della Montagna Pistoiese in un incontro valido per la Coppa Toscana.

Secondo gli accertamenti effettuati finora non sarebbero infatti emersi sospetti di alcun tipo su eventuali responsabilità penali per la morte del giovane calciatore, nulla che faccia pensare, per esempio, a controlli non effettuati o precauzioni non prese.

Insomma, al terzo piano del palazzo di giustizia, il lavoro degli inquirenti si è fermato a quella che le prime ricostruzioni lasciavano intendere come evidenza: un fatto drammatico, una vera e propria tragedia, dovuta esclusivamente a cause naturali. Gli accertamenti sanitari successivi potranno confermare o meno questo assunto. Ma, al momento, la linea della procura sembra piuttosto chiara: quello che è avvenuto sul campo di Gavinana non poteva essere previsto. D’altronde le testimonianze raccolte dopo la tragica morte di Davide Gavazzi erano concordi nel descrivere un atleta integro e senza particolari problemi di salute.

Ancora da fissare, comunque, il funerale del 28enne calciatore, che abitava a Cireglio. Il cui ricordo, però, ha già suscitato diverse iniziative che testimoniano solidarietà e vicinanza alla famiglia.

Tra queste, spicca senz’altro lo striscione che i tifosi della Pistoiese hanno voluto dedicare a Davide Gavazzi e che, domenica, campeggiava sulle gradinate dello stadio Melani. «Sarai sempre con noi, ciao Davide» hanno scritto i supporter arancioni per porgere l’ultimo saluto ad un ragazzo che della passione per il calcio aveva fatto uno dei punti fermi della sua vita.

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