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Tari a Pisa, cartelle in distribuzione: l’acconto (60%) si paga a rate

di Francesco Loi
Tari a Pisa, cartelle in distribuzione: l’acconto (60%) si paga a rate

Arrivano gli avvisi, a dicembre la stangata con gli aumenti

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PISA. Un pezzo della stangata ora, seppur diluito. E un altro, quello principale, prima di Natale. Stanno arrivando ai pisani le cartelle di Sepi (per conto del Comune) relative alla Tari, la carissima tassa sui rifiuti. L’importo richiesto con l’avviso in fase di distribuzione corrisponde «al 60% del dovuto Tari annuale derivante dall’applicazione delle tariffe dello scorso anno», spiega Sepi. Il meccanismo è quello degli anni scorsi, ma portato dal 50 al 60%. Dunque si paga subito qualcosa in più togliendolo dal saldo di dicembre, dove saranno caricati tutti gli aumenti.

L’altra novità è che, per alleggerire il peso, viene data la possibilità di pagare l’acconto in tre rate: prima scadenza il 31 maggio, seconda il 31 luglio, terza il 30 settembre. Il pagamento potrà essere effettuato con il modello F24 oppure con Pago PA. Nella seconda parte dell’anno, con scadenza di pagamento in dicembre, sarà spedito un altro avviso che prevederà la riscossione della tassa residua comprensiva del conguaglio annuale in base alle tariffe Tari approvate per l’anno 2025.

Meccanismo

Secondo quanto illustrato da Sepi, il tributo è corrisposto «in base a una tariffa annua, commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti, per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte». La tariffa è composta da due quote. Una determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti (investimenti e relativi ammortamenti): è la quota fissa. L’altra rapportata alle quantità dei rifiuti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione: è la quota variabile.

L’articolazione delle utenze e relative tariffe prevede due tipologie: domestiche (abitazioni) e non domestiche (suddivise in 30 categorie). La quota variabile e fissa delle utenze domestiche è in funzione del numero degli occupanti. Per le abitazioni occupate da nuclei familiari che vi hanno stabilito la loro residenza il numero degli occupanti si considera coincidente con i componenti del nucleo o dei nuclei familiari risultanti dai registri anagrafici comunali al primo gennaio o al primo luglio di ogni anno. Per le abitazioni a disposizione oppure occupate da persone non residenti il numero degli occupanti viene definito forfettariamente in base alla dimensione dell’abitazione. I coefficienti adottati per le utenze domestiche e non sono contenuti nella delibera di approvazione delle tariffe Tari dell’anno di riferimento. Gli importi in detrazione spettanti alle utenze domestiche per Ecobonus e utilizzo di biocomposter e anche per l’avvio a recupero/riciclo per le utenze non domestiche saranno riconosciuti nella successiva rata di saldo.

I numeri

Le entrate tariffarie indicate nel Piano economico finanziario sono di 40.126.478 euro rispetto ai 36.682.035 euro dell’anno scorso (+9,39%). Vanno scalati 1.209.694 euro per effetto dell’attività di recupero dell’evasione svolta nel 2023 e di un contributo del ministero dell’Istruzione per la raccolta dei rifiuti nelle scuole statali. Dunque, la Tari deve portare quest’anno 38.916.784 euro.

La ripartizione tra i rifiuti provenienti dalle utenze domestiche e quelli derivanti dalle utenze non domestiche è rispettivamente del 51,86% e del 48,14%. «Per il 2025 – scrive Sepi negli atti allegate alle delibere approvate dall’amministrazione comunale – viene individuato un coefficiente correttivo pari a 1,15 sulla produzione dei rifiuti delle utenze non domestiche per riequilibrare l’aumento che altrimenti sarebbe stato troppo penalizzante per le utenze domestiche», considerando «i fattori indipendenti dalle utenze domestiche residenti» per «la fruizione giornaliera della città da parte di utenze legate ad università, poli ospedalieri, scali ferroviari e aeroportuali, siti monumentali e litorale turistico». Gli aumenti sulle tariffe delle utenze domestiche oscillano tra il +6,67% per le famiglie più numerose e il +7,48% per le famiglie con quattro componenti. Invece gli aumenti delle tariffe delle utenze non domestiche sono tendenzialmente omogenei e si attestano intorno al +6,72%.

Raccolta differenziata

Tra i documenti allegati alla cartella inviata da Sepi ci sono anche le cifre relative alla percentuale di raccolta differenziata conseguita nel comune di Pisa: per l’anno 2022 è stata del 64,79% e per il 2023 del 64,07% (in entrambi i casi si tratta di dati certificati al Catasto rifiuti Ispra), mentre per il 2024 è scesa al 63,75% (dati in corso di certificazione).

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