Il Tirreno

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Morte del Pontefice

Pisa, la marcia spontanea per raggiungere il Vaticano e salutare Papa Francesco

Pisa, la marcia spontanea per raggiungere il Vaticano e salutare Papa Francesco<br type="_moz" />

Un pezzo di provincia e città in viaggio per il funerale del Pontefice

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PISA. «Sì, vado a Roma» dice Giordana Petrini, 24 anni, volontaria prima e ora giovane in servizio civile del Movimento Shalom, l’ong della diocesi di San Miniato fondata da don Andrea Cristiani. Lei partirà insieme al fidanzato: «Non ricordo l’orario preciso, ma è sabato all’alba», sorride. «Io, invece, al funerale non posso esserci, ma vado lo stesso a salutare Papa Francesco: ho trovato un pullman che parte stasera (ieri, ndr) a mezzanotte e mezzo» dice Lorenzo Bravetti, 33 anni, operatore delle Acli provinciali di Pisa.

C’è un pezzo di provincia che si sta muovendo spontaneamente, quasi in ordine sparso. Come per obbedire a una sorta di richiamo. «Partiamo noi due, ma sappiamo già che là a Roma troveremo molti altri volontari di “Shalom” provenienti dalla provincia di Pisa ma anche dal resto della Toscana e d’Italia» continua Giordana. «Non saprei dirvi di preciso, ma credo che saranno almeno una cinquantina le persone legate alla nostra associazione che saranno presenti ai funerali del papa» spiega il direttore di Shalom Luca Gemignani. Ognuno va con un “suo” motivo e tante emozioni da custodire gelosamente. 

Il saluto in solitudine

«Andrò da solo – dice Lorenzo –: per caso ero a Roma anche lunedì quando Francesco è morto, ma ho avvertito il bisogno di tornare a salutarlo. La sento come una forma di rispetto, dovuta, per tutto quello che mi ha lasciato. Che cosa? L’attenzione alle persone, ad esempio, e quel desiderio fortissimo di stare fra la gente, con entusiasmo e sempre con il sorriso. La sua grandezza – continua- è stata quella di rendere così umano il Vangelo».

La necessità di esserci

«Ci voglio essere anch’io» dice senza mezzi termini Giordana. «È stato un vero leader spirituale sempre dalla parte degli ultimi e degli emarginati, schierato contro le ingiustizie e ogni forma di discriminazione –: per me è stato, e sarà sempre questo. Ha incarnato i miei ideali».

A Roma, però, ci saranno anche le ragazze e i ragazzi delle pastorali giovanili diocesane. Sarebbero andati, comunque, perché in questi giorni è in programma il Giubileo degli adolescenti. «Ora sarà diverso: magari un po’ più malinconico, ma forse anche più profondo» sorride don Luca Carloni, 33 anni, parroco di Lari e responsabile della pastorale giovanile di San Miniato. Dalla diocesi della Rocca saranno una novantina: «Settanta ragazzi fra i 12 e i 16 anni e 20 accompagnatori: al funerale andremo sicuramente tutti» dice questo giovane sacerdote. E la voce quasi vibra di emozione «perché se né andato il Papa del popolo – dice –: passare a miglior vita dopo aver benedetto il mondo, in mezzo alla gente fino all’ultimo, è stato un segno enorme. Ma è stato anche il pontefice del cambiamento: io gli devo molto, mi ha insegnato a rivedere il mio modo di essere prete e a rimettermi continuamente in gioco, andando anche oltre le forme».

Da Pisa, invece, partiranno in 350: loro in Piazza San Pietro non andranno, almeno non tutti quanti. «Non è prevista la presenza alle esequie, ma i gruppi delle singole parrocchie e i relativi accompagnatori, ovviamente, potranno decidere di andare» dice don Salvatore Glorioso, 39 anni, responsabile della pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Pisa. Pure loro partono stamani all’alba: «Se mi chiama domani (oggi ndr) – sorride don Glorioso –, le saprò dire quanti di noi saranno presenti sabato al funerale». Quella di domani sarà, comunque, una giornata speciale per la nutrita delegazione pisana: alle 16 nella parrocchia di San Pancrazio, infatti, incontreranno padre Saverio Cannistrà, il nuovo arcivescovo di Pisa, uno degli ultimi nominati da Papa Bergoglio, che farà il suo ingresso in diocesi domenica 11 maggio.

A Roma, però, c’è pure chi è lì per fare in modo che tutto fili per il verso giusto e orientare e assistere le migliaia di persone che sabato affolleranno la capitale. Sono i volontari delle misericordie, impegnati nel servizio di protezione civile della Toscana: «Sono qui da ieri, ho portato il camper che funge da segreteria della colonna mobile della nostra Regione – dice Renato Lemmi di Pontedera-: domani (oggi ndr) , però rientro, mi sostituiranno altri otto volontari».

Fra loro anche Mirco Cafaggi: «Andiamo soprattutto per svolgere il nostro servizio e assistere i tantissimi che verranno – dice –, ma io sono anche credente e a Papa Francesco sono molto legato: esserci è anche un modo per omaggiarlo». Dalla Misericordia di Cascina, invece, è partito ieri Maurizio Macchi, 66 anni, decano dei volontari: «C’ero per i funerali di Papa San Giovanni Paolo II e per quelli di Benedetto XVI – dice –. Come mai? È un servizio che è giusto fare e poi, soprattutto, anch’io sono credente».
 

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