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San Rossore, il cippo dei Lorena è ancora lì ma sepolto sotto la sabbia


	Il cippo nascosto sotto la spiaggia
Il cippo nascosto sotto la spiaggia

Il Parco: colpa della forte erosione, lo sposteremo altrove

09 luglio 2024
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PISA. A San Rossore, il cippo dei Lorena c’è. Si trova sempre sulla spiaggia, ma è nascosto sotto la sabbia. La causa di questa situazione è la fortissima erosione in corso. «Il tratto di costa tra Boccadarno e il Fiume Morto Nuovo continua ad arretrare a vista d’occhio di anno in anno – dice il presidente del Parco San Rossore, Migliarino, Massaciuccoli, Lorenzo Bani –. Negli ultimi mesi abbiamo fatto numerosi appelli a riguardo, perché siano prese misure come ripascimenti e opere strutturali come dighe, pennelli o quanto gli esperti del settore ritengono necessario per affrontare il problema alla radice».

Esempio lampante è appunto quello che è accaduto al cippo che i Lorena fecero installare il 24 maggio 1824 a distanza di 200 braccia fiorentine dalla riva, corrispondenti a 116 metri.

Tre anni fa l’Ente Parco lo fece mettere in sicurezza con un palancolato, ma «l’erosione è stata così forte che dopo quell’intervento, eseguito quando la linea di costa era ancora a circa 15 metri, il mare ha scavato la duna sotto il monumento facendolo cadere sulla struttura protettiva».

«Ora – aggiunge Bani – ne stiamo valutando lo spostamento lontano dalla posizione originaria, per esempio al di fuori del cancello della Villa del Gombo, per salvarlo e contemporaneamente renderlo visibile a tutti e sensibilizzare sul problema dell’erosione».

A rischio non c’è solo il monumento, ma alcuni tra i più pregiati ecosistemi del Parco.

A partire dalle dune, uno dei tre ambienti naturali peculiari dell’area protetta, formatesi grazie a un lungo processo geomorfologico, caratterizzate dagli arbusti caratteristici della macchia mediterranea e da numerosi animali compreso il fratino, piccolo volatile che nidifica sulle spiagge e che rappresenta una delle specie bandiera del benessere delle spiagge.

Allarme causato dall’erosione marina anche per le zone umide retrostanti la costa, prima tra tutte la riserva delle “Lame di Fuori”, situata immediatamente a nord di Boccadarno.

Si tratta di un paradiso di biodiversità, tappa importante per decine di migliaia di uccelli che si spostano durante le migrazioni primaverili ed autunnali. È costituita da canali naturali di acqua dolce che sono sempre di più minacciati dal fronte marino che avanza, e con esso avanza il cuneo salino sotterraneo.

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